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“Sentinelle in Piedi” in piazza a Montevarchi. Le motivazioni

“Denunciamo ogni occasione in cui si cerca di aggredire la natura dell’uomo e con essa la civiltà”. Non usano mezzi termini i coordinatori delle Sentinelle in Piedi di Arezzo, che si preparano all’iniziativa pubblica in programma sabato pomeriggio a Montevarchi. Con una nota ufficiale gli organizzatori hanno motivato questa scelta, precisando di voler denunciare pubblicamente quella che hanno definito una grave minaccia contro l’uomo e un’ingiustizia condotta a danno delle giovani generazioni. Parole forti, che si rifanno all’approvazione, in Senato, del testo sulle cosiddette “unioni civili”. Presentato come strumento necessario a garantire diritti ad una categoria di persone considerate discriminate per il loro orientamento sessuale, secondo le Sentinelle, in realtà, la legge si pone l’obiettivo di delegittimare, relativizzandolo, l’istituto della famiglia. “Una prova del clima culturale che intendiamo denunciare l’abbiamo avuta, appunto, proprio a Montevarchi, dove, a sostanziale insaputa dei genitori, alcune classi dell’ITIS “Benedetto Varchi”, il 5 marzo scorso, sono state portate in orario scolastico ad assistere alla cerimonia di iscrizione della prima coppia di due uomini nel registro comunale delle unioni civili – hanno aggiunto gli organizzatori -. Sabato scenderemo in piazza per affermare, tra le altre, che in questa vicenda l’unico diritto un po’ scontato, sarebbe in realtà quello dei genitori ad essere informati sulle attività extracurricolari svolte in classe e, con esso, il diritto della famiglia ad esercitare il proprio primato educativo”. Le Sentinelle hanno infine ricordato che il loro non è un movimento o un partito politico, non è un’associazione, bensì una “resistenza laica di liberi cittadini che vigila su quanto accade nella società e sulle azioni di chi legifera, denunciando ogni occasione in cui si cerca di aggredire la natura dell’uomo e con essa la civiltà stessa”. I cittadini sono quindi stati invitati, sabato prossimo alle 16,30, a presentarsi in piazza Magiotti a Montevarchi, portando con sé un semplice libro, da leggere in piedi e in silenzio durante l’ora della veglia. ” Insieme, resistiamo – hanno concluso – In piedi, non ci pieghiamo. In silenzio, affermiamo che non c’è legge che possa zittire le coscienze. In piazza, testimoniamo che non c’è menzogna che possa cambiare la realtà”.

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