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Coldiretti: “Importazione selvaggia e contraffazione minacciano i prodotti tipici aretini”

Continua sempre più massiccio l’attacco ai prodotti simbolo della dieta mediterranea che coinvolge l’olio di oliva, il miele, il pomodoro a causa delle agevolazioni accordate dall’Unione Europea per l’importazione di prodotti che fanno concorrenza sleale a quelle nazionali. A lanciare l’allarme Coldiretti che punta l’indice sull’aumento record delle importazioni di olio di oliva e le riduzioni dei prezzi pagati agli agricoltori: “Uno scenario molto preoccupante – spiega il direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi – per quello che è forse il prodotto simbolo della dieta mediterranea e che resta decisivo e centrale per le aziende agricole aretine che stanno già cominciando a soffrire i problemi della concorrenza sleale causati dall’extra-quantitativo: dalla Tunisia sono già arrivati nel 2015 novanta milioni di chili di olio di oliva, a fronte di una produzione tricolore che si attesta sui 300 milioni di chili”. Importazioni selvagge e frodi rischiano di mettere in ginocchio anche un altro settore importante per l’agroalimentare aretino, quello del miele: “Nonostante la ripresa della nostra produzione – prosegue Rossi – c’è il rischio di portare in tavola miele spacciato per Made in Italy, ma proveniente dall’estero, spesso di bassa qualità. Occorre, allora, verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica. Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina e in Romania, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti”.

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