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Lupo gli sbrana la pecora nelle campagne valdarnesi e lui, per protesta, porta la carcassa in piazza Guido Monaco ad Arezzo: “non ne possiamo piĆ¹”

All’ennesimo attacco dei lupi al suo gregge ha deciso di fare un gesto eclatante e ha portato la carcassa di una pecora, uccisaĀ  poche ore prima, nella centralissima piazza Guido Monaco ad Arezzo. Lui ĆØ Matteo Contena, ha 28 anni ed ĆØ un allevatore di Laterina Pergine Valdarno . Il suo allevamento si trova nelle campagne di Ponticino, nei pressi del campo sportivo, a meno di un chilometro dal centro del paese. Ma questo non mette paura ai lupi, che si avvicinano anche ai luoghi abitati pur di consumare il proprio pasto. Ed ĆØ quello che ĆØ successo ieri mattina, quando Matteo si ĆØ accorto che qualcosa non andava, si ĆØ recato sul posto e ha visto una pecora sgozzata da un lupo che se ne stava andando. Ha deciso quindi di prendere la carcassa e di portarla nel cuore di Arezzo per sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema enorme, che coinvolge tanti altri allevatori della provincia e del Valdarno . Come ha raccontato ai giornalisti presenti, ha 70 capi e 17 sono stati uccisi lo scorso mese di agosto dai canidi : “ƈ una situazione insostenibile, cosƬ non si puĆ² andare avanti –Ā  ha detto – ho lanciato piĆ¹ volte un allarme non ĆØ cambiato nulla, nessuno ha fatto niente”. Il gesto di ieri ĆØ stato decisamente eclatante e molti passanti si sono fermati per chiedere spiegazioni. La carcassa ĆØ stata liberata dagli operatori di Sei Toscana.

 

 

Sulla vicenda ĆØ intervenuto in queste ore anche il comitato “Emergenza lupo” di Arezzo. “In Europa vendono fumo, facendo finta di affrontare il problema con delle belle chiacchierate, in prospettiva delle imminenti elezioni – ha spiegato l’associazione – il Governo nazionale, dal canto suo, si ostina a non prendere quei provvedimenti che la normativa europea gli consentirebbe e lascia che i lupi proliferino indisturbati, nella nazione che ha piĆ¹ lupi di tutta lā€™Europa..La Regione Toscana si offre di ā€œaiutareā€ gli allevatori, ritirando a domicilio le carcasse degli animali predati, utilizzandole poi come alimento per sfamare i lupi e gli ibridi dellā€™Amiata.Ā  Non ĆØ una barzelletta. Per una infestazione come quella che viviamo in Italia ed in modo particolare in Toscana – ha aggiunto il comitato –Ā  non ci sono rimedi, se non quello di cominciare finalmente ad abbattere i lupi in eccesso, cosƬ come hanno iniziato a fare le nazioni piĆ¹ civili e attente alla tutela dellā€™ambiente, delle persone e della fauna selvatica. Svezia, Norvegia, Francia, Svizzera, Austria e tutti gli altri stati dove il lupo ĆØ gestito da sempre, hanno capito che questi animali sono troppi, da noi invece dobbiamo ridurre sul lastrico gli allevatori e lasciar distruggere lā€™ambiente e le aziende”.

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