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Lo sfogo di un cittadino: ” non ho potuto donare il sangue perchè sono stato in Brasile nel 2004.” I paradossi delle nuove normative impediscono la solidarietà

L’appello lanciato dal gruppo Fratres di Figline alla donazione di sangue evidenzia che ci sono dei problemi. Che probabilmente ci sono meno meno donatori e che quindi, purtroppo, scarseggia la riserva ematica nei presidi ospedalieri fiorentini. Ma questo forse non è dovuto alla scarsa buona volontà dei cittadini ma anche e soprattutto a un cambio recente delle normative, divenute particolarmente selettive. Abbiamo raccolto lo sfogo di un donatore che ci ha scritto e ci ha reso nota con una testimonianza la sua situazione e anche la sua amarezza.
” Sono donatore dal 94 -si legge nella missiva- e due venerdì fa insieme ad un’ altra persona siamo stati respinti dal Centro sangue del Serristori a causa della “malattia di Chagas”(cioè un morbo che deriva dalla presenza di un parassita che vive nell’America centrale o meridionale) .Il tutto perchè sono stato in Messico nel 2004.E comunque da allora ho continuato a donare regolarmente. Adesso e’ venuta fuori una legge ( un decreto governativo della fine del 2015 n.d.r.) che vieta la donazione ai soggetti come me. Le infermiere mi hanno detto che ogni giorno rimandano via diverse persone. Il paradosso e’che si devono fare degli esami e test specifici per esser idonei- continua il cittadino- ma ancora non si sa bene come e a chi mandarli, se Careggi o Torregalli. Morale della favola: ho perso 3 ore in ospedale, ho dovuto prendere ferie perchè non ho donato e non so quale sara’ il futuro.Donare dovrebbe essere un piacere ma così ti fanno passare la voglia anche ad esser socialmente utile “- termina amaramente il donatore che magari auspicherebbe una maggiore informazione sul recente cambio di normative per permettere a chi vuole fare del bene al prossimo di poter svolgere il suo ruolo di aiuto più serenamente e più consapevolmente.

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