Cerca
Close this search box.

Nuovo centro termale in Valdambra. Arriva l’ok dei sindaci di Bucine e Castelnuovo Berardenga

Insieme per valorizzare la risorsa termale. Una sinergia che grazie al coinvolgimento dei privati potrebbe portare ben presto alla nascita di un centro termale in Valdambra. Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra i sindaci di Castelnuovo Berardenga Fabrizio Nepi e il suo collega di Bucine Pietro Tanzini. Sul tappeto una serie di questioni legate allo sviluppo del territorio confinante. Sviluppo cui potrebbe fare da volano il nuovo centro termale destinato a sorgere nel complesso de LaLeccarda, con conseguenti potenzialità economiche, occupazionali e di promozione turistica. Nepi e Tanzini hanno analizzato le progettualità presentate alle amministrazioni e vaglieranno le migliori opportunità per i territori interessati e il loro tessuto economico. “La cooperazione tra enti locali – ha detto il sindaco di Bucine, Pietro Tanzini – è una risorsa importante quanto quella economica e finanziaria. Con questa premessa, si apre un percorso di collaborazione operativa che porterà i nostri comuni a condividere ogni passaggio del procedimento urbanistico e dei rapporti con gli interlocutori coinvolti, sia pubblici che privati”. L’obiettivo è quello di consentire l’utilizzo della risorsa termale agli imprenditori interessati, costituendo anche un apposito consorzio. Uno strumento che rappresenterebbe il modo più appropriato per valorizzare l’intero comparto turistico-ricettivo e il territorio in generale.“La risorsa termale che attraversa i territori al confine fra Siena e Arezzo – ha aggiunto il sindaco di Castelnuovo Berardenga, Fabrizio Nepi – è una potenzialità che intendiamo valorizzare per favorire il rilancio e la promozione delle aree interessate. Questa, infatti, può avere ricadute positive in ambito economico, creando anche nuovi posti di lavoro e attraendo flussi turistici differenziati e legati al settore del benessere”. Il nuovo centro termale dovrebbe sorgere a Villa Leccarda, nel comune di Bucine, proprio al confine con Castelnuovo Berardenga. L’idea c’è, il progetto pure, manca la conclusione dell’iter amministrativo e urbanistico, che stanno portando avanti congiuntamente i comuni di Bucine e Castelnuovo Berardenga. Nei mesi scorsi i due comuni, insieme al soggetto investitore, hanno esaminato le potenzialità di attingimento dell’acqua e a dicembre sono state completate le prove di emungimento. La quantità di acqua necessaria per mettere in funzione l’impianto termale, infatti, deve essere tale da consentire uno sviluppo futuro. Il riferimento non è solo al mantenimento e al potenziamento dello stabilimento di Bucine ma, eventualmente, anche alla realizzazione di una struttura analoga nel vicino comune di Castelnuovo. Del progetto si parla ormai dal 2013, quando una conferenza dei servizi organizzata dal comune di Bucine e un’apposita istanza del comune di Castelnuovo Berardenga manifestarono l’idea di sfruttare i circa 2.000.000 di litri d’acqua calcarea che vengono immessi nel torrente Ambra dopo un processo di estrazione di CO2. Acqua riconosciuta di tipo termale con apposito decreto del Ministero della Sanità. Il progetto vede protagoniste due società, la Messer Rivoira, concessionaria dell’acqua e la società Fiordaliso, che in virtù di un accordo con il concessionario vuole sviluppare questa iniziativa imprenditoriale. Questo complesso costituirebbe il primo polo termale nella storia del Valdarno.

 

Ecco le slide del progetto termale. Il centro dovrebbe sorgere a “La Leccarda”

[images_grid auto_slide=”no” auto_duration=”1″ cols=”three” lightbox=”yes” source=”media: 24482,24481,24480,24476″][/images_grid]

Articoli correlati