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Lettera post mortem dei ragazzi dell’Oratorio San Benedetto a Don Donato. “Sei stato il più grande dono che Dio potesse farci”

Ieri c’erano tutti a salutarlo. Uno a uno. E oggi hanno voluto ricordarlo e celebrarlo con una lettera post mortem di una bellezza sopraffina, che testimonia ancora una volta quello che ha lasciato, in questa terra, Don Donato Buchicchio e, soprattutto, quello che ha seminato. Il parroco di Terranuova ha trascorso gran parte della sua vita insieme ai giovani e sono stati proprio i ragazzi dello storico Oratorio San Benedetto a rivolgersi a lui, a 24 ore dalle esequie, cui hanno assistito quasi 1.500 persone.” Noi giovani della parrocchia – hanno scritto sul loro profilo Facebook – vorremmo dirti tante cose in questo momento; ci tornano alla mente tanti ricordi: le tue parole, i tuoi sorrisi, i tuoi abbracci, i tuoi saluti anche quando passavamo semplicemente dalla piazza. Cosa possiamo dirti ora? Solo e soltanto un enorme grazie!”. Un ringraziamento per il cammino che Monsignor Buchicchio ha compiuto in questi 30 anni. “Ci hai accompagnati in ogni momento della nostra vita – hanno aggiunto i ragazzi – , ci hai visto nascere e ci hai battezzati; ci hai guardato volare con le nostre ali dopo averci insegnato a farlo con attenzione e discrezione, ma con sguardo vigile e sempre presente”. I giovani dell’Oratorio hanno infatti ricordato ‘assoluta vicinanza del sacerdote in ogni momento quotidiano. “ C’eri quando da piccoli giocavamo nel giardino dell’asilo, e quando da più grandi siamo passati al campo da calcetto. C’eri a Montelungo e c’eri quando avevamo bisogno di un consiglio o di una parola di conforto. Eri là, nel tuo studio, con la porta sempre aperta. Ci hai preso per mano e guidati – hanno continuato i ragazzi -, ci hai sorretti quando ne avevamo bisogno, spesso ci rimproveravi, ma lo facevi sempre con tanto affetto. Era difficile sentirti dire ti voglio bene, ma poi ci prendevi, ci stringevi a te e allora sentivamo tutto il tuo infinito amore. E allora noi cosa possiamo dirti? In questo momento difficile – hanno concluso i giovani parrocchiani – ci torna alla mente una frase che spesso rivolgevi a noi giovani: “Non vivete mai in modo che sulla vostra tomba possano scrivere ‘qui è sepolta una persona che è stata inutile, uno scansa fatiche’”. E tu, Donato, non lo sei mai stato. Tu, Donato, sei stato il più grande dono che Dio potesse farci.
Grazie per tutto. I tuoi giovani”.

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