A San Giovanni si torna a parlare del servizio mensa. In questo caso, però, la cottura dei cibi non c’entra. C’entra invece la qualità dell’acqua servita. Durante l’ultimo parlamentino cittadino, la consigliera del gruppo Cresce San Giovanni Catia Naldini ha infatti presentato un un’interrogazione per conoscere i parametri qualitativi sia dell’acqua usata al Centro di Bomba, che come noto prepara i pasti per le mense scolastiche di Cavriglia e San Giovanni, sia di quella da bere servita nei refettori delle mense sangiovannesi. Una richiesta arrivata dopo un recente rapporto di Arpat, che ha evidenziato come le acque di potabilizzazione di Tregli (Cavriglia) siano acque in deroga, cioè ammesse alla potabilizzazione con parametri oltre la specifica. Oltre a questo, il Comitato Acqua Bene Comune ha “denunciato” che alcuni parametri significativi previsti dalla legge, non vengono analizzati e che i residui di potabilizzazione, se superano i limiti di legge, sono molto nocivi per la salute pubblica.” Abbiamo ritenuto necessario chiedere verifica della situazione – ha detto la Naldini -. Vogliamo sapere se l’impianto di depurazione che fornisce acqua potabile al centro di cottura di Bomba utilizza l’acqua in deroga di Tregli e come lavora questo impianto nella fase di potabilizzazione”. Cresce San Giovanni, nella speranza che tutto sia in regola e sotto controllo, ha comunque invitato il sindaco Viligiardi ad adoperarsi affinché sia data la massima attenzione ai controlli e soprattutto vengano resi noti i risultati. Controlli che non si devono limitare alla semplice routine, in quanto parliamo di bambini in età protetta. La Naldini, nel suo documento, ha poi chiesto un’attenzione particolare anche sulla manutenzione e controllo della qualità dell’acqua filtrata dai fontanelli delle scuole. “E’ vero che i fontanelli migliorano le caratteristiche chimico fisiche e quindi la qualità dell’acqua potabile – ha aggiunto – ma queste caratteristiche sarebbe giusto conoscerle”.