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Anche una tesi universitaria per salvare Sammezzano. A scriverla uno studente sangiovannese ed è già successo

sammezzanoScrive una tesi sul castello di Sammezzano ed è già successo. Sta accadendo ad un giovane laureando sangiovannese, Carlo Menicatti, 26 anni  che tra breve discuterà una tesi dal titolo “Il set delle Mille e una notte – Il castello di Sammezzano nella storia del Cinema”. Menicatti, tra l’altro conosciuto anche come bravo arbitro di basket, ha seguito il corso di Scienze dello Spettacolo del professor Luigi Nepi  presso l’indirizzo magistrale di Storia e Critica dello Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia a Firenze ed ha scelto questo tema perché nella sua storia familiare c’è qualcosa che lo lega al famoso castello ormai divenuto uno degli argomenti culturali più sentiti nel comune di Reggello e nel resto del Valdarno. Un bene del valore inestimabile dimenticato per il quale, grazie ad un Comitato nato all’uopo, la popolazione sta conducendo una vera e propria battaglia per la sua conservazione e la sua valorizzazione. Il ventiseienne ha scelto questa tesi  in onore del padre che, negli anni d’oro del castello, qui aveva lavorato come cameriere del noto ristorante. Una passione ed un affetto  che il padre ha trasmesso al figlio con l’unico scopo di consegnare i ricordi ai posteri.  Menicatti ha ricostruito per il castello valdarnese  una storia cinematografica da capogiro. Più di dieci i film che hanno avuto come set le bellissime sale orientaleggianti fatte costruire dall’eclettico  Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona e, come ci racconta il laureando “ tra le pellicole più famose proprio il primo film, quello girato nel 1972 dal titolo “Finalmente le mille e una notte”. Qui hanno recitato attori e registi del  calibro di Pierpaolo Pasolini  che nel 1974 scelse Sammezzano per “Il fiore delle Mille e una Notte” e Alberto Sordi che vi girò diverse scene di “Sono un fenomeno paranormale” del 1985. Ma il meraviglioso set che il maniero ricostruiva – racconta ancora Menicatti –  piacque anche a registri stranieri come al francese Claude Chabroll che nel 1990 lo scelse per “Giorni felici a Clichy” e poi documentari come quello recente di Antonio Chiavacci del 2013 dedicato al marchese Panciatichi o la nota pellicola di Garrone “Il racconto dei racconti”. Famosissime, poi, anche le fiction tv come quella di poco tempo fa  (2015) “L’Oriana” per la regia di Marco Turco e l’attrice Vittoria Puccini nei panni della grande scrittrice fiorentina Oriana Fallaci. Molte scene dell’opera televisiva sono state girate nelle sale e nel parco del famoso castello di Leccio”.

Da inserire in questa lista che lo studente ci elenca con entusiasmo, anche pellicole di Vanzina con interpreti come Gerry Calà e Smaila.

Dunque una storia da “Oscar” per il complesso  valdarnese  tra i set più blasonati  della nazione che il giovane valdarnese ha ricostruito una volta per tutte. Recenti i ciack  anche per una web-serie  diretta da un gruppo di registi valdarnesi tra cui Marco Sani dal titolo “Hydra” dove nel 5° episodio Sammezzano diventa la location ideale. E poi videoclip musicali come alcuni della cantante Fiordaliso o  la fortunatissima“Vattene amore” di Minghi e Mietta del 1990 o quello più recente di Dolcenera “Ora o mai più”, brano presentato nell’ultimo Sanremo. Senza contare i tantissimi spot televisivi che il laureando sangiovannese ha elencato ed analizzato.

E così, in un momento in cui tutto il Valdarno sta lottando per salvare il castello dalla decadenza e dalla incuria,  la tesi del giovane sitaria  cade a pennello suscitando un interesse inaspettato  tra migliaia di persone che stanno facendo di tutto per calamitare l’attenzione su un bene architettonico di grande pregio culturale e storico per l’intero territorio. Anche la Regione Toscana, attraverso la consigliera regionale Valentina Vadi, ha chiesto informazioni sul lavoro di Carlo Menicatti con l’obiettivo di presentare la tesi, una volta discussa, allo stesso Consiglio regionale.

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