Questa mattina, sulle pagine fiorentine de “La Repubblica”, l’ingegner Salvatore Arca, presidente dell’associazione di volontariato Centro Studi Emergenze, ha sottolineato come, a suo parere, sia imprescindibile, per la messa in sicurezza dell’Arno l’innalzamento della diga de La Penna. Un assist che però non è stato raccolto dalla vice presidente del consiglio regionale Lucia De Robertis, che ha ribadito la posizione, piuttosto chiara della Regione Toscana. “Rispettiamo tutti i pareri – ha detto – , ma sulla questione, per me, rimangono valide le parole dell’assessore regionale all’ambiente che, nel novembre scorso, ha confermato come il progetto non sia all’ordine del giorno della pianificazione di bacino”. Pianificazione peraltro rinnovata proprio alla fine del 2015 attraverso il nuovo piano di gestione del rischio alluvioni. “In quel documento ha concluso la De Robertis – non c’è traccia di quell’intervento. C’è invece il lavoro di pulitura del fondale del bacino de La Penna, opera necessaria per migliorare la capacità di accumulo dell’invaso senza dover sacrificare case e manufatti storici”.