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Sulla vicenda del carabiniere accusato di corruzione emergono nuovi particolari. Coinvolte nell’inchiesta altre persone

E’ partita da Roma l’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari una settimana fa il maresciallo Nello Fasciolo, operante presso il comando dei Carabinieri di Figline e l’imprenditore figlinese Marcello Moretti .L’accusa per entrambi è quella di concorso in corruzione. Tutto nasce da alcune intercettazioni telefoniche messe in essere proprio dalla procura romana. In alcune di queste ci sarebbe una conversazione fra il maresciallo e l’imprenditore figlinese, proprietario di una struttura ricettiva a Reggello, così come riportano questa mattina alcuni quotidiani. Oggetto dell’intercettazione, lo smaltimento illecito di rifiuti speciali. Il maresciallo avrebbe avvertito l’imprenditore, suo amico, di possibili controlli nel suo agriturismo in merito allo smaltimento di eternit. Secondo l’accusa, il militare avrebbe impedito controlli nella struttura di Moretti. Il fascicolo della procura romana è quindi passato a quella fiorentina e le susseguenti indagini sono state condotte dalla squadra mobile di Firenze.Per la stessa vicenda sarebbero indagati un altro carabiniere, un appuntato, un vigili urbano ed un altro imprenditore sempre della zona. Anche quest’ultimo avrebbe ricevuto favori dal militare.

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