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Anche il Valdarno avrà il suo “Registro dei Tumori”. Diminuiscono i casi

Dopo anni di richieste e speranze anche il Valdarno si appresta ad avere il suo “Registro dei Tumori”. Una forte accelerata al progetto è arrivata dopo l’incontro che, a fine luglio, si è tenuto tra la Conferenza dei Sindaci del Valdarno e il professor Gianni Amunni, direttore dell’Istituto per la Prevenzione Oncologica della Regione Toscana e il dottor Barchielli, che si occupa del Registro dei Tumori della Toscana. Erano presenti all’incontro anche i rappresentanti del Calcit e sono emersi spunti molto interessanti. Come ha ricordato il presidente della Conferenza dei Sindaci Maurizio Viligiardi, sono venuti fuori dati che hanno fornito un quadro preciso della situazione sul territorio, abbracciando un arco temporale di circa quindici anni, dal 2000 fino ad oggi. “Sono numeri che, in qualche misura, seguono l’andamento provinciale e regionale, ad eccezione di alcune tipologie di cancro che registrano invece trend migliori o peggiori rispetto a queste tendenze – ha detto Viligiardi -.  Generalmente è stata comunque riscontrata una diminuzione del numero dei tumori”. Queste cifre sono state elaborate prendendo in esame i ricoveri ospedalieri e sono molto attendibili, anche se in alcuni casi, piuttosto rari, ci  sono forme tumorali che non prevedono nemmeno un giorno di ospedalizzazione. I sindaci valdarnesi hanno chiesto all’Ispo di fornire anche i dati divisi per età dei malati, in particolare è stato chiesto di conoscere la casistica legata a pazienti di età compresa tra i 30 e i 50 anni,  in modo che si abbia una percezione dell’andamento. “Troveremo anche con il Calcit una modalità di comunicazione di questi numeri alla cittadinanza – ha aggiunto Viligiardi – e  soprattutto attiveremo una modalità di sensibilizzazione, promuovendo ulteriormente alcune tecniche preventive come quella degli screening che, se incrementate, potrebbero  in qualche modo abbattere ulteriormente l’incidenza dei tumori in futuro”. Il riferimento, in particolare, è agli esami preventivi sul colon retto, sulla mammella e sul collo dell’utero. “Avere il Registro dei Tumori è comunque per noi un punto di svolta – ha concluso il presidente della Conferenza dei Sindaci – , in quanto sarà un punto di riferimento  per i medici e consentirà di studiare e analizzare l’andamento della malattia del nostro territorio”.

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