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Montevarchi: Pd, Sel e Montevarchi Alternativa sul “caso” Agorà

Non si fermano le polemiche a Montevarchi dopo il servizio mandato in onda dalla trasmissione di Rai Tre “Agorà” sul tema dell’immigrazione. “Montevarchi è un’altra cosa”, afferma il segretario dell’Unione Comunale del Pd Luca Agnolucci, che ricorda agli amministratori come la campagna elettorale sia terminata da tempo. “Si continua a descrivere il centro storico come un ghetto – scrive – usando toni populisti e senza considerare quanto fatto fin qui per la sua rivalutazione … Ritengo che un buon amministratore non debba mai mettere in cattiva luce il territorio che amministra; probabilmente, per l’attuale sindaco vale più una passata sulle tv nazionali che il buon nome della propria città. Denigrare a fini politici, senza proporre soluzioni ai problemi, non fa bene né ai montevarchini né alle attività economiche, specialmente a quelle del centro storico”. Il circolo montevarchino di Sel, invece, condanna l’immagine di “una Montevarchi degradata e insicura perché migratizzata. Forse certe dichiarazioni – commenta – sono frutto di tentativi di accontentare tutte le sensibilità della maggioranza che sostiene la sindaca. Se così fosse si può immaginare che un argomento come quello delle migrazioni e in particolar modo la fase attuale che vede il mediterraneo in preda alla guerra possa essere trattato a fini politici? Vogliamo immaginare di no e infatti pensiamo che maldestramente la prima cittadina abbia inteso denunciare l’assenza di dibattito rispetto a queste problematiche. Ma, ci chiediamo, il dibattito è quello proposto dall’amministrazione con lo schema stranieri uguale spesa sociale?” Sel auspica che la Giunta lavori nella direzione dell’accoglienza e per combattere il degrado suggerisce di approfittare della lunga tradizione di associazionismo cittadino rivolto all’integrazione. Infine Montevarchi Alternativa che dopo il “no” dei consiglieri regionale e comunale della Lega Nord alla manifestazione multiculturale “Piazzamondo” tuona: “Ridurre “Piazzamondo” ad un banchetto tra persone di diversa etnie lo riteniamo ingiusto, svilente ed offensivo! Il problema dell’integrazione c’è e ne conosciamo tutti la difficile soluzione, ma questo evento vuole offrire la possibilità a persone come Casucci e Pesucci di conoscere culture, usi e costumi che loro rifiutano e denigrano a prescindere, dando modo di aprire la mente alle diversità, ampliare le proprie vedute e tornare a casa più “ricchi” di quando ne sono usciti”.

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