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Eutanasia per Bruno. Morte assistita questa mattina per l’orso del Parco di Cavriglia. Le sue ceneri cosparse nei boschi di Caiano

Bruno si è addormentato per sempre nel luogo che lo ha ospitato per quarant’anni. E non poteva che finire qui la sua esistenza. Un luogo conosciuto anche per la presenza di questo orso siberiano donato all’amministrazione comunale di Cavriglia dallo zoo di Tallinn, in Estonia, nel corso degli anni ’70 e collocato poi nel Parco Naturale Attrezzato di Caiano, dove è stata per decenni una delle attrazioni maggiori. Negli ultimi anni gli amici di Bruno, dai pony agli uccelli, dai macachi allo struzzo, avevano lasciato il Parco, diretti in strutture più ideonee alla loro accoglienza. Un viaggio che Bruno, a causa della veneranda età, non avrebbe potuto reggere. Per questo era stato deciso di farlo continuare a vivere qui, al confine tra il Chianti e il Valdarno. 36 anni di età, Bruno era uno dei maschi più vecchi della sua specie in cattività, dato che l’età media va dai 20 ai 25 anni. Nelle ultime settimane le sue condizioni erano peggiorate sensibilmente, non si reggeva più nemmeno in piedi e questa mattina, alle 7, l’orso è stato accompagnato a morte assistita. Una scelta dolorosa, ma definitiva inevitabile dagli esperti. Il veterinario del comune, il dottor Mauro La Gatta, che lo ha amorevolmente assistito in questi anni, andando da lui anche due o tre volte al giorno, si è arreso nella giormata di ieri, quando ha capito che sarebbe stato ingiusto continuare a vederlo soffrire in una situazione che, tra l’altro, non dava più speranza. Così, ha comunicato all’amministrazione comunale di Cavriglia lo stato di irreversibilità della sua salute, invitandola, dopo molteplici consulti e tentativi alternativi, condivisi con veterinari esperti degli orsi in campo internazionale, a praticare l’eutanasia per evitare un accanimento terapeutico. La giunta Sanni, con una delibera urgente, ha quindi autorizzato il medico a praticare l’eutanasia (“Qualora le condizioni lo richiedessero”), anche per tutelare il bene stesso e la dignità dell’orso. All’alba di questa mattina, Bruno è stato quindi soppresso. Dopo la cremazione della salma, l’amministrazione ha richiesto la restituzione delle ceneri, per cospargerle simbolicamente in quegli stessi boschi del Parco di Cavriglia dove  l’orso ha vissuto a lungo. Con Bruno se ne va un pezzo di storia del Parco di Cavriglia, che presto tornerà ad essere solo un’oasi verde. Infatti, l’unico animale rimasto adesso all’interno della struttura è Arturo, il bisonte, che nelle prossime settimane verrà però trasferito in un ambiente più idoneo. In ricordo di Bruno e della sua storia, la giunta Sanni ha auspicato la massima compostezza e il massimo rispetto in questo momento di dolore.

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