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I volontari Enpa sulla morte dell’orso: “Bruno? Finalmente libero!”

La notizia della morte dell’orso Bruno per tanti anni imprigionato tra il cemento del Parco di Cavriglia è stata vissuta come una liberazione anche da molti aderenti dell’ENPA. Sulla vicenda dell’eutanasia praticata all’animale sul profilo Enpa Valdarno sono apparsi alcuni post.

L.C.  uno dei volontari più assidui dell’Associazione, ha scritto una frase emblematica e significativa: ” Ciao Bruno. Finalmente LIBERO. Abbracciamo tutti i volontari che si sono occupati di lui con tanto amore. GABBIE VUOTE!” Poche parole che però racchiudono il senso di una liberazione per l’animale che ha praticamente “regalato” la sua vita ai bambini del territorio divenendone una delle attrazioni del Parco cavrigliese e rimanendo negli ultimi anni in solitudine tra il muro e le sbarre del parco. Ribadendo che gli animali non devono MAI essere attrazioni il volontario Enpa ha poi postato una foto dove si vede Bruno, ormai vecchio e cieco, mentre accoglie del cibo fornito dalle sbarre della sua gabbia. Una fiducia verso l’uomo che è stata ripagata solo con una morte indotta,  ma liberatrice. E anche la Leal ( lega Antivivisezionista e Gruppo IostoconBruno hanno  dato l’ultimo saluto all’orso di Cavriglia. “Ciao Bruno. Sei libero adesso. Te ne vai da vincitore.  – scrivono la Leal ed il gruppo IostoconBruno in un comunicato stampa  – grazie a te viene chiuso uno zoo e tanti animali sono usciti dalle gabbie. La tua storia, che ha toccato tanti cuori, resterà nella memoria di chi ti ha conosciuto e di coloro che lottano perché gli animali non siano piu rinchiusi inutilmente negli zoo. Ti ringraziamo per averci donato il privilegio di percorrere un tratto di vita in tua compagnia. In tuo nome porteremo avanti la nostra idea di libertà e di animali liberi. Non ti dimenticheremo”.

 

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