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I Cobas della Usl Toscana Centro tuonano contro l’integrazione tra Gruccia e Serristori. “Sarà distrutto il sistema sanitario”

E’ un attacco molto duro ai vertici regionali, ai sindaci e alle aziende sanitarie, che in questi mesi stanno portando avanti un percorso di integrazione tra gli ospedali della Gruccia e del Serristori. Un percorso che, per i Cobas della Usl Toscana Centro “porterà alla distruzione del sistema sanitario del Valdarno”. Andrea Calò e Domenico Mangiola, in rappresentanza del sindacato, sono tornati su un argomento quanto mai attuale, che sta tenendo banco ormai da tempo. La sinergia strettissima che sarà attivata tra i due presidi ospedalieri della vallata. Dietro a ciò, secondo i Cobas, c’è in realtà la solita operazione di contenimento della spesa, dei tagli ai servizi, attività e prestazioni, riduzione degli organici e attacco alla vocazione del sistema sanitario pubblico a favore di quello privato. “ Da questa integrazione – hanno detto le organizzazioni sindacali – non verranno qualificati nessuno dei due presidi ospedalieri, già pesantemente colpiti dalle razionalizzazioni di questi anni”. Insomma, per Mangiola e Calò non ci sarà alcun rilancio della chirurgia generale e specialistica, dell’ortopedia, dell’urologia, della cardiologia, dell’oncologia e del punto nascita. Senza dimenticare la riabilitazione, il pronto soccorso, la dialisi, l’anatomia patologica e tutto l’insieme della diagnostica e analitica strumentale. “L’integrazione ospedaliera annunciata – hanno aggiunto – distruggerà ambedue gli ospedali. Avvilente è poi il modo scomposto con i quali i manager stanno annunciando spostamenti di pazienti e posti letto, da un presidio all’altro o meglio da una clinica all’altra, come se i malati o gli utenti fossero birilli. Analoga operazione – hanno proseguito – sta avvenendo sul piano territoriale e distrettuale, dove le case della salute, la foglia di fico dell’Assessore al Diritto alla Salute e di tanti Sindaci, stanno subentrando alla organizzazione sanitaria territoriale e domiciliare senza qualificarli e potenziarli”. I Cobas hanno poi ricordato che dal 2013 a Figline Incisa si sta aspettando l’applicazione dei patti territoriali e il rilancio, il potenziamento e la messa in sicurezza dell’ospedale per acuti , ma niente di tutto questo è avvenuto. “Nel frattempo – hanno proseguito – all’ospedale della Gruccia spariva il servizio di anatomia patologica, veniva ridotta l’attività dell’urologia, dell’oncologia, della ginecologia e della cardiologia e intanto sul territorio spariva il centro diurno del SERT. Mentre il teatrino regala la scena ai Sindaci, all’Assessore Saccardi, ai Manager Desideri & Morello in tutto il territorio la popolazione è attonita e si chiede dove finirà il diritto alla salute e dove ci si potrà curare nel Valdarno Fiorentino e Aretino”.

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