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La denuncia dei Cobas della USL Toscana Centro: “Ospedale Serristori, siamo all’epilogo?”

I Cobas della USL Toscana Centro tornano a lanciare un grido di allarme sull’ospedale di Figline: “Mentre le cronache locali si occupavano dell’integrazione tra gli Ospedali Serristori e La Gruccia, dei falsi colpi di mano del Direttore Generale USL Toscana Sud Est sul destino dei due ospedali con gli spergiuri dei Sindaci dell’area fiorentina di non saperne nulla del trasferimento di attività,servizi e primariati dall’uno all’altro ospedale ,del falso summit dell’Assessore Regionale con tutti gli amministratori aretini e fiorentini sul potenziamento dei servizi sanitari territoriali e ospedalieri, mentre il famoso  patto  territoriale del 2013 sul rilancio dell’ospedale Serristori aspetta ancora una sua realizzazione e siamo alle porte del 2017, ecco che il  Dottor Morello Direttore Generale  della USL Toscana Centro organizza lo sgombero dell’Ospedale Serristori -affermano i Cobas.Chiude la week surgery nel periodo delle festività natalizie decretandone la riapertura per il 30 dicembre 2016  non più come reparto di chirurgia ma come un  terzo reparto di area medica con funzione di smistamento dei pazienti in attesa di ricollocazione in strutture sanitarie territoriali, la vecchia astanteria. La chiusura nel periodo natalizio avviene con la scusa della mancanza di chirurghi – non dei pazienti – e della cronica assenza, denunciata più volte,  di anestesisti. La sparizione di questi specialisti comporterà uno stravolgimento delle sale operatorie le quali saranno vergognosamente dimezzate nel loro utilizzo e  ridotte ad occuparsi di piccoli interventi ambulatoriali in vista di una possibile e lenta chiusura definitiva. Contestualmente si è continuato ad attaccare la funzionalità del Pronto Soccorso – continua la nota dei sindacati di base-via i chirurghi, cardiologi attivi solo sulle 6h,  ortopedici adibiti solo ad attività ambulatoriale e sporadicamente impegnati in interventistica, sottrazione degli anestesisti, blocco degli ingressi dalla centrale operativa 118 con disagevoli trasferimenti notturni di pazienti in altri ospedali. In ultimo, contemporanea riduzione dei posti letto che ha finito per congestionare il Pronto Soccorso obbligando ad assistere i pazienti persino nella corsia.La situazione è drammatica sul versante delle risorse di personale infermieristico e operatori socio sanitari turnisti.” I Cobas avanzano quindi alcune proposte: “Occorre fermare lo smantellamento dell’Ospedale Serristori,obbligare le istituzioni e azienda ad applicare il patto territoriale del 2013,impedire la falsa integrazione – che vuol dire tagliare,ridurre,accorpare,dequalificare. Infine occorre fermare l’esternalizzazione dei servizi a  favore delle cliniche private e salvaguardare il diritto pubblico alla salute, potenziare i servizi distrettuali, territoriali, domiciliari e, infine, assumere personale rispettando  i diritti dei lavoratori.”

 

 

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