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Aperto al traffico un nuovo tratto di Variante alla 69 tra le località Acquaviva e Le Fornaci, nel comune di San Giovanni

NOVEMBRE 2016

E’ stato aperto al traffico il terzo lotto della Variante alla Regionale 69, tra le località Acquaviva e Le Fornaci, nel Comune di San Giovanni Valdarno. Il taglio del nastro, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai e dell’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli. Un investimento di quasi dieci milioni di euro, dei quali quasi 6,5 milioni sono arrivati dal bilancio regionale, mentre i restanti 3,3 provengono dagli enti locali (circa 2 milioni dalla Provincia di Arezzo e quasi 1.3 dai Comuni del Valdarno). Il tracciato è di circa 2 km , con una carreggiata a due corsie larga 10,50 metri. “Ci eravamo presi un impegno al momento dell’insediamento e nonostante per realizzare quest’opera si siano alternate più imprese, siamo riusciti a portarla a termine – ha detto Vasai -. Tra l’altro c’è stato un aumento del 17% di costi. Percentuale minima se pensiamo a ciò che accade da altre parti”. L’assessore Ceccarelli ha ricordato come gli enti locali, Regione in testa, siano riusciti in tempi tutto sommato rapidi a consegnare al Valdarno grandi infrastrutture, a partire dal Ponte Leonardo, per proseguire con il secondo e il terzo lotto della variante. “Per quanto riguarda il collegamento con il Valdarno Fiorentino – ha detto – , la competenza è passata a noi e possiamo annunciare che il primo intervento, quello che da Incisa arriva a Figline, è in fase di appalto. Entro giugno del 2017 appalteremo anche l’altro lotto, mentre stiamo lavorando per l’ultimo step, quello che riguarda la strada degli Urbini”. L’inaugurazione del tratto di variante è stata però accompagnata dalle polemiche. Al taglio del nastro non erano presenti amministratori del comune di San Giovanni, probabilmente in polemica con la Provincia per il mancato completamento del tratto di ciclabile che arriva alla Badiola. C’erano invece alcuni residenti, che hanno polemizzato con Ceccarelli e Vasai, chiedendo di concludere l’anello. Il percorso per due ruote, che si collega con la frazione, termina nei pressi dei sottopassaggi, sotto la Direttissima, immettendo poi i ciclisti e i pedoni in un pericoloso attraversamento, sia in entrata che in uscita. “ Da qualche anno è cambiato il mondo e anche gli amministratori se lo devono mettere in testa – ha ribattuto il presidente Vasai -. La Provincia non ha più le competenze di prima. I cittadini hanno ragione a reclamare, ma bisogna partire dal presupposto che la Provincia non realizza piste ciclabili e non riscuote oneri di urbanizzazione. Le piste ciclabili le fanno i comuni. Nonostante ciò, con molta probabilità, quello che i cittadini chiedono sarà fatto. Stiamo cercando infatti di reperire i soldi. Ma io sono abituato a promettere solo quello di cui sono certo”.

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