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S. Giovanni: parco delle Fornaci sotto assedio di cinghiali e incivili

Non si salvano più neanche le città. I cinghiali si stanno impossessando pure dei parchi pubblici?
Sta accadendo a San Giovanni nel quartiere le Fornaci dove in questi giorni un branco di ungulati ci è “andato giù duro” lasciando chiare tracce nel parco pubblico inaugurato solo qualche anno fa. Queste immagini parlano chiaro. Al centro del pratone, nell’immediate vicinanze del laghetto del giardino, si vedono chiaramente le tracce lasciate da un gruppo affamato di cinghiali che, praticamente indisturbato, la notte scorsa ha “rufolato” scassandolo parzialmente il terreno. “Una situazione che sta diventando quasi insostenibile”- denunciano i residenti e quasi quotidianamente è avvertita la presenza dei cinghiali o di altri animali selvatici che dal boschetto adiacente si avvicinano sempre più alle case.
Qualcuno dirà che quella zona, adesso conquistata dall’uomo dopo una recente opera di cementificazione, in realtà per anni è stata l’habitat naturale della fauna selvatica locale. Molti sangiovannesi, habitué della camminata, raccontano di aver visto proprio nel parco delle Fornaci anche esemplari di caprioli scavalcare la staccionata ed andare a bere nel laghetto. Ora questa parte di San Giovanni, trasformata da zona naturale a giardino, non è più riservata e ai suoi storici abitanti. Ora vi risiedono centinaia di famiglie che, soprattutto nelle sere estive, frequentano il parco dove non mancano giochi per bambini, tavoli e panchine per il relax.
Ma mentre “gli storici abitanti”, cinghiali e caprioli, fanno danno inconsapevolmente tornando istintivamente in quello che era un tempo il loro territorio, chi ora lo ha conquistato non lo rispetta e lo tratta molto peggio dei vecchi proprietari. Le fotografie pubblicate sul profilo Facebook di “Sei Sangiovannese se…”, scattate sempre dai residenti, parlano altrettanto chiaro: lattine, cartacce e rifiuti di ogni genere lasciati a terra da un’altra specie animale presumibilmente più intelligente, quella umana che, questa volta, consapevolmente rovina, sporca, danneggia e non tutela un’area strappata a cinghiali e caprioli per costruire uno spazio pubblico di fruibilità comune.

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