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Un’azienda lombarda interessata a mettere in produzione il casco salvavita del giovane Emanuel Chirila

Il 17 dicembre scorso si è recato a Bergamo, presso un’azienda produttrice di caschi, per effettuare una serie di test al prodotto, applicandovi la tecnologia “salvavita”. E i test sono andati benissimo. Così, il congegno messo a punto dal giovane Emanuel Chirila, ex studente dell’ITT Ferraris di San Giovanni, che ha ideato e progettato un casco “intelligente” che può salvare la vita al centauro in caso di incidente, potrebbe essere applicato già nel 2019.
“Tra meno di due anni – ha detto Emanuel – ci potrebbe infatti essere il lancio di un modello di casco con questa tecnologia. Dopo le vacanze di Natale – ha aggiunto – ci risentiremo con l’azienda lombarda. Faremo altri test e a quel punto partirà l’intera operazione. Saranno contattati tutti i distributori, che indicheranno il numero di caschi salvavita da mettere su mercato e a quel punto spetterà a me applicarvi la nuova tecnologia”.
Una bella soddisfazione per questo ragazzo, che ha realizzato un progetto unico, brevettato in Italia attraverso la collaborazione dello studio legale Rubino di Roma, che incrementa notevolmente la possibilità di sopravvivenza in caso di incidente con moto o scooter. Come? Attraverso una serie di sensori che fanno partire un vero e proprio sos. Il casco, infatti, è costantemente collegato a diversi satelliti GPS ed è dotato di un sensore di collisione che sente l’urto. In caso di incidenti che implicano traumi alla testa è quindi capace di geolocalizzare chi lo indossa e di inviare automaticamente un sms con le coordinate precise del luogo del sinistro sia ai soccorritori che ai familiari. Il tutto tramite un modulo GSM collocato all’interno.
Il casco, però, ha altre funzioni opzionali. E’ ad esempio dotato di sensori che fanno da etilometro, rilevando la quantità di alcool nell’organismo tramite l’analisi della respirazione del centauro. Rileva inoltre la presenza o meno del battito cardiaco di chi lo indossa, permettendo di calcolare la gravità della situazione in caso di inconvenienti. Consente poi di valutare la stanchezza del motociclista attraverso il battito delle ciglia, attivando, nel caso, avvisi acustici e ha in dotazione sensori meteorologici che pemettono di verificare le condizioni atmosferiche esterne. Insomma, un vero e proprio gioiello che potrebbe diventare ben presto un oggetto altamente prezioso nell’ottica della sicurezza. Emanuel ha lavorato a lungo per questo progetto e tramite il brevetto nazionale ha la certezza che la sua “creatura” sarà tutelata a dovere. Adesso siamo alle step successivo. Il possibile approdo sul mercato. Probabilmente, già nel 2019.

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