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Il Valdarno avrà il suo centro termale. Sorgerà a Villa Leccarda di Bucine. Tanzini: “Lo presenteremo la prossima estate”

Bucine avrà il suo centro termale. Sorgerà a Villa La Leccarda, al confine con il comune di Castelnuovo Berardenga e il progetto definitivo per la realizzazione del complesso, un inedito assoluto nel comprensorio, è già stato presentato. Una vera conquista per Bucine.
“Di recente – ha spiegato il sindaco Pietro Tanzini – abbiamo concordato con la Regione, in base al procedimento della contrattazione multipla e in co-pianificazione, la destinazione definitiva di quella porzione di territorio. Avremo, dunque, le terme che saranno realizzate recuperando i volumi esistenti e qualificheranno ancor più una zona che si candida a diventare una meta turistica di altissimo livello”. Un intervento che, è l’auspicio del primo cittadino, sarà in grado di dare un colpo d’acceleratore e imprimere una svolta decisiva al turismo, una risorsa fondamentale per l’economia della Valdambra.
“Basti pensare – ha proseguito Tanzini – alle ricadute positive che una struttura del genere potrà avere grazie al rapporto con il relais quartier generale dei praticanti di polo provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero che sorge nelle vicinanze del futuro stabilimento”. L’idea di sfruttare il «calidarium» naturale a cavallo tra le province di Arezzo e Siena nacque nel 2013 quando una Conferenza dei Servizi organizzata dall’amministrazione comunale bucinese e una precisa istanza del limitrofo municipio di Castelnuovo Berardenga. E che il liquido sia di tipo termale lo ha attestato un decreto del Ministero della Sanità.
In questi ultimi anni l’iter amministrativo è andato avanti e adesso si sta scorgendo il traguardo. “Abbiamo chiesto un’integrazione alle carte presentate da alcuni investitori privati, ma ormai il dado è tratto e contiamo di illustrare i termini dell’opera entro la prossima estate”. Un’iniziativa imprenditoriale che fa capo a due società: la Messer Rivoira, concessionaria della risorsa idrica, e la Fiordaliso che, in virtù di un accordo proprio con l’altra azienda, vuole curare l’aspetto ricettivo, dell’ospitalità e del benessere.

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