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Maurizio D’Ettore: ” Un patto con i cittadini”. Il candidato di Forza Italia si presenta

“Il nostro è un programma in dieci punti che ridisegna il Paese sotto il profilo economico-produttivo, fiscale, previdenziale, culturale, della sicurezza e dell’identità nazionale ma anche sociale, con la famiglia nucleo centrale del motore Italia”.
Lo ha detto Felice Maurizio D’Ettore, residente a Bucine, candidato all’uninominale della Camera dei Deputati per il collegio 7, quello di Arezzo, in rappresentanza della coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi per l’Italia.
“La piattaforma di centrodestra – ha aggiunto – è un sistema in cui tutto si tiene e ciascun punto programmatico concorre alla realizzazione di tutti gli altri. E la famiglia, tutelata fin nella nostra Costituzione e fondamentale per lo sviluppo della persona umana, è il punto di partenza di questa spirale virtuosa studiata per rigenerare l’Italia”.
D’Ettore si presenterà nel collegio aretino, che comprende anche parte del Valdarno. ” In questo territorio – ha detto – più che mai il Pd col caso Etruria ha dimostrato di scegliere i poteri forti della finanza, rispetto agli interessi del territorio, delle imprese e delle famiglie che fondano la loro quotidianità sul lavoro, sull’investimento non meramente speculativo e sul risparmio. Con orgoglio agli elettori posso dire che il centrodestra è differente, e vede nella famiglia il primo e fondamentale nucleo della società”.
D’Ettore ha poi illustrato i punti salienti del programma: piano straordinario per la natalità con asili nido gratuiti e assegni familiari consistenti in relazione alle capacità reddituali, più che proporzionali al numero dei figli, non sono che alcuni dei provvedimenti che il centrodestra ha messo nero su bianco nel programma.
“Il nostro – ha aggiunto D’Ettore – è un vero e proprio patto con i cittadini: quoziente familiare, tutela del lavoro delle giovani madri, difesa delle pari opportunità e tutela delle donne con riconoscimento pensionistico a favore delle madri. Tutto ciò va a disegnare un quadro che, quando i figli poi crescono, si chiude con l’obiettivo della piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e formazione anche come coronamento del percorso di istruzione”.

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