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Vanna Amorosi: dalla politica al pallone. Storia di una volontaria incisana a tutto tondo

Ha costituito, quando c’era ancora la convinzione che il football fosse ad esclusivo appannaggio dei maschi, la prima squadra di calcio femminile della zona. Un vanto per l’incisana Vanna Amorosi, che ha voluto ripercorrere a Valdarno 24 le tappe di un’avventura straordinaria. Avventura straordinaria di una donna che ha tracciato un solco profondo nel tessuto sociale incisano, come dimostrano la sua attività politica, la sua opera alla Croce Rossa, il suo sostegno alle associazioni di disabili. Insomma, Vanna, il volontariato, quello vero, lo conosce bene. Certamente, però, in un periodo in cui il calcio femminile sta prendendo piede anche in Valdarno, come testimonia la vittoria di campionato delle ragazze dell’Aquila Montevarchi, non possiamo non dimenticarci di chi, in tempi non sospetti, fece nascere una squadra rosa ad Incisa, diventandone vice presidente.
“Tutto nacque da una partita di solidarietà tra donatori di sangue: maschi contro femmine, presso lo stadio comunale di Incisa, negli anni ottanta” – ricorda Vanna – . Con l’aiuto della dottoressa Clara Miniati e di mio marito Marco Barbagli. Da lì proseguì l’idea di fondare una squadra al femminile”. Nel 1986 fu fondata l’esperienza di calcio femminile denominata “AS Arci Incisa”. Nello stesso anno avvenne l’affiliazione alla Figc. Nel 1986/87 le ragazze incisane si classificarono al quarto posto nel Campionato Regionale serie D; nel 1987/88 e nel 1989/90 si classificarono al primo posto; vinsero, inoltre, la Coppa Disciplina e il Trofeo Regionale A. Orlandi (Coppa Toscana). Nel 1987 il CONI premiò la squadra con un premio importante e Amorosi ritirò, a Roma, la benemerenza sportiva.
“Questa riconoscenza ha permesso di rendere il calcio femminile una realtà importante, che non doveva essere assecondata – spiega Amorosi – . Quindi mi impegnai al massimo perché il movimento potesse crescere e trasformarsi in una realtà territoriale importante. Ci riuscimmo, anche e soprattutto con l’aiuto dei nostri sponsor. Abbiamo giocato partite molto importanti e ottenuto premi significativi e siamo volati fino alla serie B. Per noi e per Incisa è stato un vanto. Poi tutto è andato a finire”. Nel 1988 la denominazione sociale cambiò in “AS Arci La Pulce”, e nel 1990 in “SS Ideal Club Incisa Femminile”. Nel 1990/1991 le donne incisane parteciparono al Campionato Nazionale serie B, classificandosi settimi, ma nel Campionato 1994/95 si classificarono terzi. A metà degli anni novanta fu realizzato anche un torneo, nel campo sportivo di Incisa, sempre al femminile, tra le scuole medie di Pian di Scò, Rignano e Incisa stessa. Importante fu il contributo, almeno inizialmente, dell’allenatore Giancarlo Pasquini, del presidente Remo Golinelli e del capitano della squadra Tiziana Renzi.
Oggi Amorosi rimane impegnata nel sociale aiutando i bisognosi. Da diciotto anni presta servizio alla Croce Rossa di Incisa, all’Arci, sempre come volontaria, e alla casa di cura “Martelli” di Figline. A fine della legislatura fondò un’associazione per disabili dal nome “Circolo con voi”, accompagnando al mare e in altre gite i ragazzi con disabilità. La passione che, dal 2007, sta coltivando è il ballo. Con il marito gareggia, insieme ad una scuola di Pistoia , che ha sede anche a Figline e a Reggello. Nel 2017 hanno vinto il Campionato Regionale e la Coppa Toscana nella categoria C 65/69. Per quanto riguarda invece l’esperienza politica, la sua carriera iniziò negli anni ottanta, nel PCI. Nel 1985 fu candidata per le comunali e divenne dapprima consigliere, poi assessore alle politiche sociali. Dal 1990 al 1995 è stata vice sindaco durante il mandato di Enrico Colajanni.
Nella prima legislatura, Amorosi, con il sindaco Manuele Auzzi, Fabrizio Campucci e Gabriele Gabrielli, firmarono per la nascita del gemellaggio tra Incisa e il comune spagnolo di Malgrat de Mar. “Rappresentare il mio comune anche all’estero, per me, è stato un grande onore” – dichiara – “Da donna ho cercato di trasmettere dei valori che, anche noi del gentil sesso, possiamo tramandare”.

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