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La Madre dell’Armenia”, scultura di Vighen Avetis, di nuovo collocata di fronte al municipio di Cavriglia

“La Madre dell’Armenia”, la scultura realizzata da Vighen Avetis in occasione del centesimo anniversario del genocidio degli armeni per mano dei “Giovani Turchi”, è stata nuovamente collocata di fronte al Palazzo Comunale. Un “ritorno” che consolida ulteriormente il legame nato tra Cavriglia e l’Armenia proprio grazie alla scultura in bronzo che i cavrigliesi hanno conosciuto nel 2015
“La mia bambina La madre del Armenia è tornata a casa, a Cavriglia e sono tranquillo perché nessuno la turberà. Grazie!”, ha scritto sul Facebook Avetis. L’opera era giunta a Cavriglia per la prima volta nel febbraio del 2015, da allora è stata esposta in alcune delle città d’arte più importanti d’Europa. Un lungo viaggio che si è concluso dove tutto era iniziato.
In quella “Madre” la gente di Cavriglia ha rivisto quelle donne, quelle vedove, che dopo gli eccidi del luglio 1944 seppero tenere in vita la comunità cavrigliese così barbaramente colpita dalle truppe Nazifasciste. Ed è stato il forte legame con i tragici fatti del passato che accomuna il popolo armeno e Cavriglia a spingere Vighen a scegliere di nuovo questo angolo di Valdarno per l’esposizione di un’opera così significativa.
Questo legame nato all’insegna dell’arte e delle memoria si è ulteriormente consolidato anche nei giorni scorsi quando il Sindaco di Cavriglia ha avuto l’onore di partecipare, insieme alle più alte cariche dello stato e di fronte a migliaia di persone, alle celebrazioni del centesimo anniversario della battaglia di Arapan, dove gli armeni, nel 1918, inferiori in numero e con armamenti rudimentali, riuscirono con gesta eroiche a difendere la loro terra dall’invasione delle milizie turche.

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