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Chiusura di Podere Rota. Pd Terranuova: “Occorrono soluzioni concrete senza aggravio di costi per i cittadini”

Chiusura di Podere Rota. Il coordinamento Pd del Valdarno si è espresso per la “morte” del sito di smaltimento terranuovese nel 2021.
La nota è stata diffusa a inizio mese, ma tra le firme non era presente quella del Partito Democratico di Terranuova che adesso spiega le ragioni della scelta di “smarcarsi”.
“Pur condividendo in buona parte il comune (infatti alcuni di quei punti sono stati da noi suggeriti) ci sembrava che alcuni aspetti non venissero trattati in modo esaustivo. Innanzitutto chiedevamo di sapere quale fosse la soluzione concreta, alla chiusura di Podere Rota, capace di garantire il servizio a cittadini e aziende senza incrementi di costi”.
Una richiesta definita “ulteriore stimolo alla ricerca della soluzione ottimale per definire un contributo politicamente serio ed inattaccabile da qualsiasi strumentalizzazione di interesse elettoralistico o populista”.
Secondo i Dem terranuovesi è evidente che “Ato Toscana Sud non arriverà in pochi mesi all’imprescindibile obiettivo del 70% di raccolta differenziata (anche se come auspichiamo venissero messi in campo fin da subito tutti gli strumenti idonei). Va pertanto configurato uno scenario impiantistico intermedio che ci accompagni fino a che quell’obiettivo non sia raggiunto. La soluzione concreta, e qui vorremmo che tutti fossero d’accordo, non può essere la discarica di Civitella Paganico. Una soluzione, questa, che farebbe naufragare il concetto ambientale di “economia circolare” e che farebbe inevitabilmente lievitare i costi per tutti i cittadini valdarnesi, i quali, vedrebbero girovagare i loro rifiuti per molti km dopo essere stati selezionati nell’impianto di “Podere Rota” (infatti il project dell’impianto di selezione si concluderà nel 2028)”.
Altro problema da risolvere quello degli scarti degli speciali prodotti dalle aziende toscane “dove anche i nostri concittadini lavorano, e che necessitano di una risposta”.
Il Pd di Terranuova conclude ribadendo la necessità di “promuovere soluzioni concrete che garantiscano i servizi e non tocchino le tasche dei cittadini.E’ inoltre nostro dovere stimolare il confronto fra comuni e ATO per offrire alla Regione una proposta credibile ed economicamente sostenibile”.

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