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Liste d’attesa alla Gruccia. I dati di agosto. Ancora criticità per colonscopia e gastroscopia

Migliorano le liste d’attesa al Santa Maria alla Gruccia rispetto al mese di luglio, anche se permangono criticità per gli esami allo stomaco e all’intestino. Occorre però considerare che parliamo comunque di un periodo di ferie, nel quale molti valdarnesi hanno lasciato le città per spostarsi nei luoghi di vacanza. Questo ha evitato un sovraccarico negli ambulatori. Ma i dati vanno comunque analizzati. Si riferiscono al 24 agosto e, come sempre, sono stati diramati dall’azienda sanitaria. Le note positive riguardano le visite ortopediche, chirurgiche, dermatologiche e neurologiche, per lo più nella norma. Vengono infatti espletate in un lasso di tempo compreso tra 3 e 17 giorni. 22 giorni servono invece per un check up cardiologico (contro i 15 previsti), 30 giorni per l’esame ginecologico, il doppio rispetto a quanto indicato.
Ma in questo caso c’è un deciso miglioramento rispetto a luglio (-24 giorni). E veniamo alle note più dolenti. Per fare una colonscopia in classe di priorità breve (10 giorni massimo) occorrono 51 giorni. A luglio erano 97. In classe differibile (max 30 giorni), 62 giorni, dato questo pressoché analogo a quello registrato il mese scorso. Anche per la gastroscopia le cose non vanno bene. Sono infatti necessari da 51 a 64 giorni. Buoni, infine, i numeri per un’ecomammaria. Le donne, infatti, impiegano appena 4 giorni per farsi l’esame, 12 invece per la mammografia. Insomma, di strada da fare ce n’è ancora, anche se la Regione Toscana ha deciso di andare all’attacco e proprio lo scorso mese di luglio è stato presentato un piano di investimenti da 10 milioni di euro per abbattere i tempi in maniera drastica. L’obiettivo è quello di garantire le sette visite specialistiche più richieste entro 15 giorni dalla richiesta e tutte le altre entro due mesi.
Parliamo di cardiologica, ginecologica, oculistica, neurologica, dermatologica, ortopedica e otorinolaringoiatrica. Servizi, ospedali e ambulatori saranno aperti il pomeriggio o addirittura la sera, e poi il sabato. Entro il 30 settembre le aziende sanitarie dovranno quantificare i volumi di prestazioni ordinarie e quelli aggiuntivi. Il passo successivo sarà la stipula di un accordo con il personale in servizio. Le prime visite, tra l’altro, saranno prenotate direttamente dal medico di famiglia. La rivoluzione dovrebbe scattare entro la fine di novembre e nei primi mesi del 2019 si avranno i primi bilanci.

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