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Montevarchi: modifica allo statuto. Botta e risposta tra opposizioni e presidente del Consiglio comunale

Opposizioni all’attacco a Montevarchi per una modifica allo statuto comunale aggiunta all’ordine del giorno dell’ultima seduta del Consiglio “con una convocazione urgente e mal motivata – scrivono – per consentire alla sindaca di assumere un ennesimo dirigente di “sua fiducia”, indipendente e incontrollato, in quanto fa riferimento solo a lei essendo extra organico”.
Un atto che, secondo Elisa Bertini del Partito Democratico, Paolo Ricci di Avanti Montevarchi, Carlo Norci del Movimento 5 Stelle e Francesco Maria Grasso di Montevarchi Democratica, avrà un costo per la collettività di circa 100 mila euro e inspiegabile: “Per quale motivo si è fatto – domandano – per il piano regolatore ad oggi fermo, per le varianti specifiche in osservazione, per opere ferme come i Giardini Spinelli, per altri rapporti non chiari nella procedura come i progetti finanziari per l’ufficio tecnico? Modificare la costituzione di Montevarchi in 12 ore, senza dibattito nè confronto è un comportamento anti democratico che Montevarchi non aveva mai conosciuto. Purtroppo è avvenuto sotto la direzione del presidente del Consiglio che – aggiungono – invece di espletare il suo ruolo di garante della città ha fatto sì che venissero violati i più elementari diritti dell’opposizione alla quale ( ancorché eletta) è stato di fatto impedito il dibattito democratico, violando regolamento e statuto comunale e i termini ivi previsti come garanzia democratica e per la tutela delle minoranze”.
I capogruppo annunciano che si attiveranno in tutte le sedi “perché i diritti siano garantiti e il metodo democratico che ha sempre contraddistinto la nostra città prevalga su chi basa la propria azione amministrativa sull’arroganza e sulla prepotenza istituzionale”.
Immediata la replica del presidente del Consiglio comunale Claudio Rossi che ricorda come la procedura di urgenza sia stata regolarmente istruita rispettando le 24 ore previste.
“L’oggetto della proposta – afferma – riguardava il recepimento di una normativa a cui già il nostro documento statutario si sarebbe dovuto uniformare da tempo in conseguenza di quanto previsto dall’articolo 110 comma 1 del Testo Unico degli Enti Locali.
Prevede l’introduzione della possibilità di “stipulazione di contratti a tempo determinato” relativamente ai posti “dirigenziali e di alta specializzazione” in ottemperanza alle vigenti modalità di legge”.
La Corte di Cassazione, con sentenza n°849 del gennaio 2015, spiega Rossi, obbliga i Comuni italiani a recepire la norma nello Statuto, “un atto dovuto a cui però il nostro Comune non aveva ottemperato. La mancanza non solo costituisce un disallineamento del nostro Statuto alle vigenti norme di legge – continua – ma preclude attualmente la possibilità di procedere alla nomina di figure dirigenziali a “tempo determinato”, non essendo sufficiente la sola previsione di queste all’interno del “regolamento per l’accesso agli impieghi” del Comune”.
Iil Sindaco Chiassai Martini, è la conclusione, ha richiesto l’ammissione di urgenza della modifica statutaria “per poter procedere secondo la norma sopra citata e risolvere la necessità riorganizzativa di cui alla delibera di Giunta Comunale n°216 del 25.09.2018”.

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