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La proposta dei 5 Stelle di San Giovanni in tema di rifiuti: “Attiviamo il porta a porta”

Per rilanciare la città in tema di ambiente e rifiuti il movimento 5 Stelle di San Giovanni lancia la proposta del
“Porta a Porta spinto”. Una soluzione che, come ha ricordato il capogruppo Tommaso Pierazzi, potrebbe consentire di raggiungere livelli di differenziata intorno al 60% già dopo pochi mesi dalla sua introduzione e di incrementare i posti occupazionali, recuperando spese aggiuntive sul minor costo per il conferimento di rifiuti in discarica. I pentastellati hanno ricordato che oggi viene gettato in discarica il 60% dei nostri rifiuti. “Domani ne butteremmo il 30%, la metà e i primi a beneficiarne – hanno aggiunto – sarebbero i cittadini, poichè la tariffazione per i singoli utenti sarebbe in base alla produzione di rifiuti prodotti, con notevoli risparmi in bolletta. Non solo: raddoppiando i valori di differenziata avremmo meno cattivi odori. Quante volte in estate ci siamo avvicinati ai cassonetti tappandoci naso e bocca per gli odori nauseabondi che provenivano dai bidoni una volta aperti, per non parlare dei problemi odorigeni della discarica stessa? Ebbene – ha proseguito Pierazzi -, ciò che puzza sono proprio le percentuali di indifferenziata. Quelle che poi vanno in discarica a Podere Rota”.
I 5 Stelle hanno ricordato che una discarica non può chiudere se non si ha la differenziata tra il 70% e l’80% e la politica definita fallimentare delle amministrazioni PD in questi anni ha fatto arretrare i valori invece che spingerli in alto.
“Non dobbiamo inventarci niente – ha proseguito Tiziano Mugnai – . Esistono molto realtà virtuose in Italia, dove si paga in base alla produzione dei rifiuti e dove le discariche sono andate ad esaurimento alle date prefissate.
E su questo tema noi sfidiamo qualunque gruppo politico sangiovannese a dirci che esiste una soluzione più virtuosa ed efficace di questa”.
Riguardo poi all’ipotesi, paventata dall’amministrazione Pd, di installare in alcune zone di San Giovanni Valdarno i “cassonetti intelligenti”, il movimento ha parlato di “pura follia”. ” I cassonetti sono poco intelligenti perché non permettono il controllo della qualità del rifiuto conferito, ma soprattutto diminuirebbero posti di lavoro – hanno precisato i pentastellati – . Se questo non bastasse, hanno alti costi di investimento ma soprattutto di manutenzione, specie in un comune come il nostro che si espande su pochi chilometri quadrati e che quindi si presterebbe bene al “porta a porta”.
Altro punto sul quale il movimento non cederà a compromessi, gli inceneritori. “Abbiamo già sofferto per una discarica voluta dalla “sinistra” Toscana a due passi da casa nostra, noi ci batteremo sempre contro le progettazioni e le costruzioni di nuove discariche e inceneritori – hanno ribadito -. Il problema degli inceneritori non è solo di inquinamento ambientale, seppur ridotto con le tecnologie moderne, ma è soprattutto legare nel tempo un territorio a “bruciare” rifiuti in quantità prestabilite, perché un inceneritore può funzionare in termini di efficacia e efficienza solo se rimane a regime pieno. Questo implicherebbe nel futuro “importare rifiuti” dalle regioni del nord o del sud se ne producessimo meno, oppure non incentivare ad alzare la differenziata”.
Infine, i 5 Stelle puntano alla sensibilizzazione e alla formazione dei cittadini sulla “prevenzione”, il “riutilizzo” e sul “recupero della materia” tramite riciclo e compostaggio.
Nel programma di governo dei pentastellati per le prossime amministrative di San Giovanni ci saranno inoltre incentivi ai commercianti con azioni concrete. In tal senso andrà l’installazione delle macchine per il “reverse vending”, così come l’adesione al progetto “plastic free” ad iniziare dalla stessa amministrazione comunale che dovrà attuarla all’interno di ogni edificio dell’ente.
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