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“Diamo i Numeri”. Rubrica di Leonardo De Nicola. Le gare di Montevarchi e Sangiovannese

Mentre il popolo rossoblu prepara la trasferta di mercoledì a Giulianova, la squadra è chiamata a concentrarsi su un torneo che, in appena 7 giorni, sembra aver fatto evaporare entusiasmi ritrovati e ambizioni di primato. E se è vero che, nel calcio, tutto sembra interamente poco riconducibile all’assenza di un solo uomo, l ‘uscita di scena di Bobo Regoli è coincisa con una brusca frenata della squadra, sconfitta due volte nel doppio impegno versiliese. Squadra apparsa come svuotata mentalmente e, a tal proposito, capita decisamente male l’avversario di turno al Brilli Peri e cioè il San Donato dell’ ex Malotti che è una formazione non facile da affrontare, tutt’altro. Sarà anche il primo confronto fra le due squadre sul terreno montevarchino dopo il pari dell’andata sul campo di Tavarnelle. Pari stretto quel giorno per il Monte. Le due squadre a dire il vero erano insieme in Eccellenza nella stagione 2011 -2012, ma la gara del girone di andata risulta invalidata a fini statistici per l’amara esclusione dei rossoblu a campionato in corso .
Contro i gialloblù fu invece amarissimo l’incontro di spareggio per le finali del 2016 valide per la ammissione in serie D e che vide la formazione aquilotta soccombere per 2 reti a 0 sul campo neutro di Sesto Fiorentino. Due goals segnati in avvio di gara che in pratica chiusero anzitempo la contesa. Prima di passare agli azzurri ,tornati in una sola settimana da meno otto a meno quattro in classifica dai rivali, vorrei qui ricordare anche a beneficio di alcuni tifosi giustamente interessati, quale fu il cammino del Montevarchi nella vittoriosa coppa Italia del 1984 culminata come ricordavamo sette giorni fa nella finalissima di Chioggia vinta contro il Suzzara dopo i calci di rigore. Bene ,la squadra di Carlo Caroni (vittoriosa anche in campionato), aveva superato nell’ordine: Poggibonsi, Santarcangiolese, Elettrocarbonium Narni, Vigor Lamezia, Meda e, in semifinale,i campani della Battipagliese :dopo la sconfitta per 0 a 2 nella gara di andata ,il 23 maggio del 1984 i rossoblu riuscirono a ribaltare il tutto imponendosi alla grande per 6 a 2 ed andando sul 6 a 0 con 4 reti di Giorgio Garozzo ed una di Capoduri e di Stilo .
Ma la squadra fu protagonista anche nell’edizione di Coppa di serie C 1993 -94 quando cedette solo in semifinale alla Triestina dopo aver fatto fuori Fiorenzuola, Como e persino il Bologna sconfitto ai calci di rigore nella gara di ritorno giocata al Brilli Peri sotto la pioggia battente :dopo il goal di Scattini che faceva il pari con lo 0-1 della partita di andata al Dall’Ara ecco la decisione dai tiri dal dischetto, 4 su 5 per gli aquilotti, uno in meno per i felsinei. Al Fadini di Giulianova mercoledì la squadra rossoblu cercherà l’approdo alle semifinali mancante in pratica di tutto l ‘attacco titolare .
E veniamo alla Sangiovannese che in questo momento pare invece capitalizzare al meglio le poche realizzazioni e che ritrova a Forte dei Marmi il “nemico “(sportivamente parlando) Marco Brachi, protagonista suo malgrado della triste giornata di due anni fa a Scandicci nella famosa gara chiusa per infortunio all’arbitro a pochi minuti dalla fine .
E’ già accaduto lo scorso anno a Trestina, partita terminata sull’ 1-1. Quando invece si guarda alla gara di domenica, bisogna necessariamente dare una doppia chiave di lettura statistica. Se contro la nuova squadra nata dalla fusione di Real Querceta e Forte dei Marmi l’unico precedente è quello della gara di andata pareggiata al “Fedini “, sono invece stati ben 9 i precedenti confronti con i neroazzurri fortemarmini, con 4 successi azzurri e 5 risultati di parità.
In Versilia la Sangio torna sul terreno del Forte dopo 26 anni da quel 2 a 2 del campionato di Eccellenza 1992 -93 con Lucarelli alla presidenza e Casarsa in panchina. I 4 confronti hanno visto 2 pari e 2 affermazioni della Sangio, vittorie firmate …Negli anni 70 gli azzurri violarono per due volte il campo versiliese, 1 a 0 nel Marzo del 1971 con goal dell’ immenso Carlo Ceccotti e 2 a 1 nel Febbraio del 1974 con ancora reti di autore, vale a dire quelle di Antonio Bonaldi (per chi scrive il più grande centravanti puro della Sangio ) e di Gildo Rizzato. Vittorie che ,alla fine ,valsero in entrambi i casi il successo in campionato ed il ritorno in serie C, vale a dire quel tempo in cui la quarta categoria calcistica era davvero considerata un punto di partenza e non di arrivo per le nostre due titolate formazioni calcistiche della vallata. Buona domenica e per il Monte, anche buon mercoledì !

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