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Scuola di Levanella. Avanti Montevarchi: “Il sindaco chiarisca atti alla mano in Consiglio comunale”

La scuola di Levanella ancora al centro del dibattito politico a Montevarchi. Il coordinamento cittadino e il gruppo consiliare di Avanti Montevarchi hanno chiesto al sindaco di chiarire “atti alla mano” nella prossima seduta del Consiglio comunale l’iter per realizzare il nuovo plesso visto che “nell’ultimo mese ha promesso ai genitori “entranti” ed “interessati” che sarà pronto a settembre 2020”.
L’opposizione ribadisce che l’obiettivo di costruire un unico edificio che accorpi asilo ed elementare “è da perseguire con forza e con trasparenza. Non abbiamo, su questo, nessun dubbio a dare il nostro appoggio”, ma al momento la vicenda “testimonia una certa difficoltà del sindaco e della sua Giunta”.
E ripercorre le tappe: “Nonostante fosse stato possibile, con una cifra più contenuta, ripristinare la vecchia scuola, si è tentata la via del bando regionale fallendo miseramente (67esimi in graduatoria), passando poi per l’idea bizzarra dei moduli abitativi sino ad incontrare la disponibilità dell’imprenditore a prestare “gratuitamente” l’attuale sede temporanea che obbliga, unico caso in Italia, a mandare i ragazzi di una elementare a scuola in un ex plesso industriale fuori comune con un aggravio di costi importante che poteva essere utilizzato in modo più efficace. Risorse a cui andrebbero sommate le spese per decine di migliaia di euro per inviare in Regione un progetto di recupero rispetto a cui l’amministrazione non crede realmente”.
Quindi è stata individuata la nuova sede, in un terreno destinato alle attività produttive, vicino al polo logistico di Prada: “Il sindaco ha comunicato che stanno cercando di effettuare la variante al piano regolatore da mesi – riprende Avanti Montevarchi – sottacendo le criticità che emergeranno già in sede di valutazione ambientale strategica. Dal margine della bretella che collega via della Lama con la variante alla S.R. 69 e il Ponte Leonardo, per normativa del R.U., deve esserci una fascia di rispetto di almeno 20 metri, il che dimezza gli spazi a disposizione per la struttura; a tergo dell’area si trova una vasca di laminazione realizzata nell’ambito di intervento dei nuovi stabilimenti Prada. A meno che Chiassai Martini non voglia usarla come piscina annessa alla scuola (che non c’è), anche in questo caso ci si dovrà mantenere a debita distanza, riducendo ulteriormente i sedimi utilizzabili; l’area è collocata in zona V a livello di classificazione acustica il che inibisce l’inserimento di un recettore sensibile come una scuola; la bretella lungo la quale si ipotizza la scuola rimarrà per lungo tempo l’unico collegamento primario tra la zona industriale di Levanella e l’autostrada, con tutto ciò che ne conseguirà in termini di emissioni inquinanti a tutti i livelli”.
“La nuova scuola sarà costruita in bioedilizia (modello asilo nido “La farfalla”) per cui in 6 mesi gli eventuali fornitori, selezionati con gara pubblica supponiamo, sarebbero in grado di consegnarla. Per ora non si ha traccia del progetto e data la sua conclamata inesperienza Chiassai Martini sicuramente non lo sa ma per mettere in piedi e concludere l’attività negoziale per l’affidamento dei lavori di realizzazione della nuova scuola occorrono molti mesi. Tra approssimazione, disarmanti forzature, riunioni d’imbonimento l’amministrazione ci appare palesemente in difficoltà – conclude Avanti Montevarchi – con il serio rischio che una scuola, in passato difesa con le unghie e con i denti, sparisca facendo perdere ulteriore identità al quartiere”.

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