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Situazioni di degrado al monoblocco della Gruccia

Sedici anni e pochi giorni in più. Questa l’età del Monoblocco della Gruccia. Nell’ottobre del 2002 furono effettuati i trasferimenti dai vecchi ospedali di San Giovanni e di Montevarchi nella struttura completamente nuova del Santa Maria alla Gruccia. Eppure, oggi, ancora adolescente, l’edificio “fa acqua” da molte parti. Non solo nel vero senso della parola, con ormai note infiltrazioni in alcune zone del complesso tamponate con bacinelle e secchi utilizzati dal personale, come raccontano in molti, ma anche dal punto di vista delle struttura stessa ci sono zone praticamente dimenticate . Uno degli esempi emblematici di questo stato di degrado sono i giardini pensili al primo livello nei reparti di medicina. Questa la situazione attuale: pietre ormai staccate ovunque, sia nel pavimento che nelle cimase dei muretti perimetrali dei giardini, strutture in ferro rugginoso che affiorano, muretti anch’essi crollati e sgretolati, naturalmente fiori ormai spariti. Sarebbe davvero un miracolo poterne trovare uno. E che dire delle mattonelle di rivestimento della facciata? Una buona parte si è staccata lasciando le pareti nude all’intemperie. Insomma, in alcune zone il“nuovo” ospedale, (è davvero il caso di scriverlo tra virgolette) appare come una struttura obsoleta che pare abbia addosso non sedici anni di vita, ma molti, molti di più. Ci chiediamo come mai sta accedendo tutto questo. Quindici anni per un’abitazione sono pochi…. E non vogliamo inoltrarci oltre, magari parlando degli interni. Quella è materia di cronaca. Appena venerdì scorso era crollato un controsoffitto nel reparto di radiologia ferendo in modo lieve tre persone. Che il monoblocco, opera pubblica pagata da noi, non goda di ottima salute è sotto gli occhi di tutti. Ci chiediamo quanto ancora l’ospedale possa resistere se non si interviene con potenti manutenzioni.

 

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