Dal primo meeting giovanile del 1973, la data del Primo Maggio a Loppiano, la cittadella internazionale del Movimento dei Focolari è diventata un appuntamento fisso per migliaia di giovani provenienti da ogni regione italiana ma anche del mondo. Ogni anno, un evento diverso, ricco di musica, esperienze, forum e azioni, per raccontare storie di accoglienza, legalità, dialogo interreligioso e iniziative sociali.
Il titolo dell’evento di quest’anno è “Good Vibes”, letteralmente, “buone vibrazioni”. Spiega Massimiliano Zanoni, direttore di produzione della manifestazione: “I cambiamenti sociali degli ultimi anni, derivanti da fenomeni come la crisi economica e i flussi migratori, pongono l’Italia di fronte a sfide importanti”.
La mattinata si svolgerà nell’Auditorium dove, alle danze e alle performance artistiche, si alterneranno le storie dei ragazzi. Come quella dei Giovani per un Mondo Unito di Firenze che, da più di un anno, visitano i senza fissa dimora della stazione di Santa Maria Novella, portando loro da mangiare e, soprattutto, ascolto. Come racconta Lucia: “Noi cerchiamo di fare una cosa sola: possono sentirsi abbandonati da tutti, ma della loro vita a noi importa!”. Verrà poi raccontata l’esperienza di “Fazenda da Esperança”, nata nel 1983, in Brasile, quando un giovane, Nelson Giovanelli, notando che tanti coetanei si drogavano nel suo quartiere, decise di fare qualcosa per loro. Da quel primo gesto d’attenzione, è nata una comunità in cui lo stile di vita evangelico è la medicina e la via di uscita per liberarsi dalla tossicodipendenza e per ricostruire un personale progetto di vita. Oggi, nel mondo, sono circa 130 le comunità che accolgono più di 3.000 giovani. Dario Urbano, invece, è un giovane artista e cantautore d’origine pugliese “rinato”, grazie all’incontro con la comunità “Nuovi Orizzonti”, e che oggi cerca di portare la gioia nel cuore dei giovani attraverso la sua arte. Sul palco del Primo Maggio anche la storia del Festival “Armonia fra i popoli”, un progetto che da circa 14 anni si propone di far collaborare ragazzi europei e palestinesi grazie al linguaggio universale dell’arte e della danza, promuovendo una cultura di pace e di fraternità. Marta Carino, invece, è una giovane filmaker italiana che, telecamera alla mano, ha trovato la sua strada nel raccontare le storie degli ultimi, quelle dimenticate, che nessuno vuole guardare.
Nel pomeriggio, tanti i workshop dove sperimentare e imparare a mettere in pratica la cultura del dare e la fraternità. Il Polo Lionello Bonfanti si farà poi promotore di due laboratori, uno per lo sviluppo di progetti sociali sui territori e l’altro per imparare a realizzare il progetto di consumo responsabile e democrazia economica “IntotheLABel”. Tanto lo spazio anche per lo sport e l’arte.
A chiudere la giornata, la band internazionale Gen Rosso.