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Il Castello di Sammezzano candidato alla 5° edizione del “7 Most Endangered”, il programma comunitario promosso da Europa Nostra

Ancora un’iniziativa di valorizzazione del Castello di Sammezzano, che è stato appena candidato alla 5° edizione del “7 Most Endangered”, il programma comunitario promosso da Europa Nostra – la federazione pan-europea per il patrimonio culturale -, che ha l’obiettivo di individuare i luoghi in pericolo presenti sul territorio europeo e mobilitare soggetti pubblici e privati affinché ne venga assicurato il recupero.
L’istanza per la partecipazione al programma, avanzata per tramite di “Imago Mundi Onlus” – Associazione Culturale di Cagliari già ideatrice di “Monumenti aperti”, la più importante festa della Sardegna dedicata alla promozione e valorizzazione de beni culturali – , è avvenuta nell’ambito di “Save Sammezzano”, la campagna di sensibilizzazione internazionale guidata da Francesco Esposito per ottenere tutela, valorizzazione e fruibilità pubblica di Sammezzano.
L’esito della candidatura si saprà la primavera del prossimo anno e la nomination del maniero valdarnese è stata sostenuta dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Toscana, dal Comune di Reggello, dal Comitato FPXA e dalla Kairos Srl, creditore procedente della procedura fallimentare avente per oggetto Sammezzano.
Il Castello di Sammezzano, già vincitore dell’8° Censimento “I Luoghi del Cuore” promosso dal FAI e unico sito culturale italiano giunto nella fase finale della precedente edizione del “7 Most Endangered”, è il più importante esempio di architettura eclettica della nostra nazione ed è da molti considerato il castello più bello d’Italia. Malgrado negli ultimi anni sia divenuto uno dei monumenti nostrani più amati e discussi, permane chiuso e in stato di semiabbandono da quasi un trentennio, con un conseguente aggravio della sua già drammatica situazione strutturale.
Dopo l’affidamento a Kairos Srl su decisione del Tribunale di Firenze, poi annullato dal Tribunale di Arezzo in seguito al fallimento della proprietà italo-inglese avvenuto a dicembre 2017, nessun acquirente si è presentato alle successive aste indette per la sua vendita. La partecipazione al “7 Most Endangered Programme 2020”, oltre ad esortare le autorità italiane a identificare quanto prima una proprietà definitiva che possa finalmente risanarlo e renderlo fruibile, potrebbe attirare l’interesse di potenziali investitori disposti a collaborare ad un futuro progetto di recupero.

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