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“Le parti sociali non sono state invitate”. I Cobas intervengono sull’incontro a Figline su 118 e Serristori della scorsa settimana

Dura nota dei Cobas della Asl Toscana Centro in merito all’incontro che si è svolto la scorsa settimana, a Figline, fra l’assessore regionale alla sanità Saccardi, i vertici dell’Azienda sanitaria, il comune di Figline e Incisa con sindaco e assessori, e i rappresentanti delle associazioni di volontariato, con la centro la questione del 118 e del Serristori. “Le parti sociali non erano invitate” affermano Calò, Mangiola, Cirinelli e Fontanelli.
Una esclusione che viene definita “inaccettabile e politicamente scorretta in quanto si è voluto tagliare fuori quei soggetti che in tutti questi anni hanno contrastato lo smantellamento del presidio ospedaliero, il suo declassamento e la continua precarizzazione, i pesanti processi di esternalizzazione di attività e servizi, le riduzioni di personale e il progressivo impoverimento delle attività distrettuali e territoriali. Al tavolo – accusano i Cobas – si è seduta una parte di quel mondo che fa profitto sulla sanità pubblica: non ci stupirebbe che al prossimo tavolo prendessero parte anche esponenti e proprietari di Spa, Ville e Cliniche private.” Un tavolo istituzionale che sempre secondo il sindacato di base non è servito a nulla “perché è stato nuovamente reso pubblico il solito cronoprogramma che dal 2014 ogni anno ci viene riproposto,mentre sono scomparsi i lavori che avrebbero dovuto rafforzare la vocazione del presidio ospedaliero per acuti e nell’ombra hanno preso spazio solo lavori e cantierizzazioni interminabili, con l’obiettivo di un progressivo cambio di destinazione d’uso dell’Ospedale da acuti a mega struttura socio sanitaria/centro di prenotazione/lungo degenza geriatrica?”
“L’Ospedale Serristori – continuano i Cobas – sta lentamente trasformandosi in una macchina per fare soldi per medici in libera professione. Il rifacimento completo del tetto, la risistemazione del parcheggio esterno, l’annuncio degli spostamenti di odontoiatria, cardiologia, Cup e spogliatoi: siamo sicuri che siano propedeutici al nuovo pronto soccorso? Oppure come noi crediamo si va verso la Casa della Salute? Con la lungo degenza auspicata dalla Sindaca Mugnai, si consegneranno ai cittadini tre case di risposo nel raggio di cento metri l’una dall’altra. Tralasciamo la telenovela del Bar che avrebbe dovuto essere aperto la passata primavera e ora parlano di fine anno. Inaccettabili sono le bugie dette su odontoiatria, cardiologia e CUP, il cui spostamento non prevede ampliamenti di offerta ma solo riduzione delle attività svolte in spazi più piccoli e angusti. Ad agosto il CUP sarà persino chiuso il pomeriggio dalle 15, con prevedibili disagi.”
“Come delegati Rsu COBAS P.I. non possiamo tacere davanti alle solite promesse che ogni anno vengono reiterate come novità- terminano i rappresentanti sindacali – proprio da coloro che attaccano il funzionamento del servizio sanitario pubblico e la sua capacità di risposta ai bisogni sanitari della popolazione. Non accetteremo che la farsa sul potenziamento, messa in sicurezza e rilancio dell’Ospedale Serristori nasconda la realtà di un presidio in lenta agonia.”

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