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“Il nostro cucciolo, avvelenato dalla stricnina”. La testimonianza della proprietaria di un cane morto a Montevarchi

“Fino all’ultimo non sapevamo con certezza per quale motivo ci avesse lasciato il nostro Spritz…. Oggi sappiamo la verità”. Inizia così l’amaro sfogo della montevarchina Alessandra Diodati, con la sorella Arianna proprietaria di un cane morto venti giorni fa per avvelenamento da stricnina. Una fine terribile quella del cucciolo di amstaff di 9 mesi, che era accudito e amato come un figlio. I risultati delle analisi di laboratorio, arrivati in questi giorni, hanno confermato la tragica verità. Spritz è morto avvelenato dalla stricnina, un alcaloide molto tossico che agisce come potente eccitante del sistema nervoso centrale, causando il blocco di particolari terminazioni nervose. La morte per avvelenamento sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico. A raccontarci questa brutta storia è stata Arianna Diodati.
“ Era la mattina del 10 luglio quando ho portato il mio Spritz, come facevo cinque volte al giorno, a fare una passeggiata in zona stadio a Montevarchi, lungo via Ponchielli e via Fonte Moschetta. Lui, essendo un cucciolo, era abituato a mangiucchiare un po’ di erba, ma non ci siamo accorti di nulla. Fatto sta che quando siamo rientrati a casa, dopo una mezzoretta, ha iniziato ad avere una forte crisi epilettica”. Il cane si è inizialmente ripreso, ma la proprietaria, giustamente, lo ha portato comunque dal veterinario. E qui la situazione è precipitata. “Ha avuto altre crisi e purtroppo è morto alle 16, dopo sei ore di sofferenze – ha detto Arianna -. Abbiamo fatto denuncia ai Carabinieri di Montevarchi e abbiamo contattato un laboratorio di Bucine per fare dei rilievi lungo il percorso perché è successo al cane, ma potrebbe succedere anche ad un bambino. La stricnina, infatti, è pericolosissima anche per gli esseri umani”.
Nel frattempo, al povero animale, è stata fatta l’autopsia da cui è emerso che lo stomaco era vuoto. “Quindi – ha aggiunto Arianna – deve aver ingerito qualcosa di molto piccolo o addirittura la polverina di stricnina che era posata sull’erba. Io e la mia famiglia chiediamo giustizia e vogliamo informare tutti di quello che è successo”. La famiglia Diodati, tra l’altro, ha deciso di dare un riconoscimento a tutti coloro che sapranno fornire notizie utili ai Carabinieri su questa triste e amara vicenda. In Valdarno quindi si ripropone il fenomeno degli avvelenamenti a danni di cani. Un fenomeno che, purtroppo, ciclicamente, si ripresenta. E che non si è mai arrestato.

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