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Donazione del sangue placentare, un’opportunità che può essere effettuata in tutti i Punti Nascita della Asl Sud Est

E’ indolore, non ha costi e può salvare una vita. La donazione del sangue placentare può essere effettuata in tutti i punti nascita della Asl Toscana sud est, grazie a percorsi certificati e assolutamente sicuri, in sinergia con le apposite Banche del Sangue Placentare, per la Sud Est Careggi.
“Il prelievo del sangue cordonale è una facile metodica – spiega l’azienda sanitaria – che viene effettuata dall’ostetrica dopo il taglio del cordone ombelicale, raccogliendo il sangue nella parte di cordone collegato alla placenta, mentre il neonato viene accolto dalla sua mamma. La tecnica è assolutamente indolore e priva di rischi; può essere svolta sia nel parto naturale sia nel taglio cesareo, con o senza analgesia peridurale o spinale”.
“Il trapianto del sangue placentare – spiega Patrizia Petruccioli, direttore UOP Integrazione organizzativa e gestionale risorse ed attività ostetriche e di supporto all’assistenza – viene utilizzato come valida alternativa al trapianto di midollo osseo per la cura di malattie gravi come leucemie, linfomi, sindromi mielodisplastiche, mielomi, anemie congenite e acquisite, talassemie, malattie congenite dismetaboliche e del sistema immunitario, e alcune forme di tumori solidi”.
Nei consultori familiari della Sud Est la donazione viene proposta dalle ostetriche a tutte le donne in gravidanza durante i momenti di incontro (visite, corsi accompagnamento alla nascita, incontri periodici, ambulatorio gravidanza a termine). Le future mamme che aderiscono a questa importante iniziativa vengono informate delle finalità e delle modalità di prelievo all’ambulatorio della gravidanza a termine. L’ostetrica compila un questionario anamnestico insieme alle donne che aderiscono alla donazione, per verificare l’assenza di fattori di rischio.
Fino ad oggi il sangue placentare è stato usato in prevalenza per curare i bambini e gli adulti di basso peso corporeo, dato il numero relativamente limitato di cellule staminali contenute in una donazione. Attualmente però, grazie al trapianto contestuale di due unità di sangue cordonale, viene utilizzato con maggiore frequenza anche per curare pazienti di peso corporeo elevato. Quando non è utilizzabile per il trapianto, il sangue cordonale viene comunque utilizzato per la ricerca.

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