Gravissima crisi di personale diffusa al Serristori di Figline, legata al mancato turn-over, ovvero alla carenza di riassunzioni dopo casi di pensionamento, dimissioni o altro. A denunciare la situazione sono i delegati Cobas della Asl Toscana Centro Andrea Calò, Domenico Mangiola, Valentina Fontanelli e Simone Crinelli, Secondo i Cobas “La Direzione Generale della USL mette in atto una politica di risparmio, contenimento della spesa, tagli e razionalizzazione accompagnate da una continua e dispendiosa esternalizzazione dei servizi, a partire proprio dall’ospedale Serristori. È dal 2018 che come delegati Rsu Cobas denunciamo il mancato avvicendamento del personale sanitario del presidio ospedaliero Serristori a seguito di pensionamenti, decessi, dimissioni.La mancata copertura del turn over, insieme alle trasformazioni con cambio di qualifiche del personale, non sostituito, sta raggiungendo livelli intollerabili e pericolosi. Si parla per ora di Coordinatori infermieristici, infermieri, operatori socio sanitari, fisioterapisti per un totale di 14 unità Impressionanti sono i numeri di chi lascia le corsie all’Ospedale Serristori, per effetto della Legge Fornero e Quota 100, senza che ne consegua una rapida sostituzione.”
“Tutto questo – continuano – avviene nonostante siano stati conclusi o siano in fase di svolgimento numerosi concorsi da parte di Estar, la quale nel contempo ha stipulato una convenzione di 24 milioni di euro, con le arcinote Orienta SpA E Manpower Srl per ‘assumere’ lavoratori in affitto. A parte l’operazione di inaccettabile precarizzazione per i rapporti di lavoro in sanità, si assiste al fenomeno di aggravamento delle condizioni di lavoro con minimi livelli di sicurezza e aumento del rischio clinico. A rischio anche il mantenimento dell’attuale turnazione in h24 della Medicina A, potenziata lo scorso marzo con personale adeguato. La mancata copertura del turn over ad ottobre 2019 metterà in crisi i reparti ospedalieri, il Day Service, i servizi specialistici ambulatoriali, la fisioterapia, l’ufficio infermieristico mentre per fine anno/inizio 2020, l’azienda è già a conoscenza di successivi pensionamenti nell’area del laboratorio analisi e delle attività territoriali socio sanitarie. Come delegati Rsu Cobas esprimiamo una forte contrarietà sulla mancata capacità programmatoria del fabbisogno del personale- termina la nota – e pretendiamo che l’Azienda copra immediatamente i turn over e dichiari in sede negoziale il numero del personale in sostituzione, i tempi di ingresso e la garanzia del mantenimento dei servizi con lavoratori a tempo indeterminato e in numero adeguato ai bisogni sanitari della popolazione. Chiediamo infine che entrino in gioco anche le Amministrazioni Comunali del Valdarno fiorentino, non solo a parole, ma con atti istituzionali tesi a garantire il diritto alla salute e al lavoro.”