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Montevarchi: “Mensa diventi servizio essenziale”. Lettera degli amministratori al Ministro dell’Istruzione

Stop al panino da casa per gli alunni del tempo pieno e prolungato e rischio “caos” nelle mense dopo la sentenza della Corte di Cassazione. Anche a Montevarchi dove circa 200 famiglie l’anno passato non avevano iscritto i propri figli al servizio di refezione scolastica. Il caso era stato sollevato dalle consigliere comunali del Partito Democratico Elisa Bertini e Francesca Neri che avevano chiesto la recisione del regolamento comunale per evitare discriminazioni agli alunni non in regola con i pagamenti o non iscritti e a rischio “pane e olio”.
Adesso il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini e l’assessore Stefano Tassi hanno scritto al Ministro dell’Istruzione Fioramonti e all’assessore regionale Grieco per ribadire la necessità di linee guida chiare, facendo diventare la mensa un servizio essenziale.
“Il Comune di Montevarchi – spiega Tassi – aveva già manifestato le difficoltà degli enti locali, delle famiglie e della scuola stessa nel gestire la mensa in rapporto ad una legge del 1983 che la considera ancora un servizio a domanda individuale e non un prolungamento del tempo scolastico. La recente sentenza della Corte di Cassazione che respinge la possibilità alle famiglie di consumare il pasto domestico a scuola provoca delle contrapposizioni con la legge vigente con responsabilità ricadenti sui Comuni e sulle Istituzioni scolastiche. L’origine del problema è di carattere normativo: i Comuni non hanno, ad oggi, l’obbligo di istituire la mensa rientrando nei servizi pubblici a domanda individuale; solo se il servizio viene richiesto, diventa un obbligo di legge stabilire una quota di copertura tariffaria a carico dell’utenza, prevedendo di seguito anche le agevolazioni in base al reddito e al carico familiare”.
Il pronunciamento del supremo organo di giusticia, ha stabilito invece che le famiglie, nell’accogliere il tempo pieno o prolungato a scuola, accettano l’offerta formativa che comprende anche la mensa.
“Purtroppo, però – riprende Tassi – a livello nazionale siamo carenti di una legislazione che considera effettivamente il tempo mensa facente parte del tempo scuola. E’ necessario pertanto mobilitarci per chiedere che la refezione scolastica , in quanto legata al diritto allo studio, rientri di diritto nei servizi pubblici universali in modo da assicurare l’accessibilità a tutti, senza rifiuti anche di carattere culturale o soggettive. Esiste già una proposta di legge, richiesta dal Sindaco Chiassai Martini, depositata in Parlamento e presentata a suo tempo proprio a Montevarchi, che va in questa direzione. Non solo il Comune di Montevarchi, ma anche gli altri Comuni, sono carenti di linee guida per gestire coloro i quali non usufruiscono della mensa in quanto consumatori fino ad oggi di pasti domestici”.
Nel frattempo Comune e scuole sono al lavoro per informare i genitori e sarà riaperta la piattaforma di iscrizione alla mensa da domani fino al 3 ottobre per permettere alle famiglie, che non lo hanno ancora fatto, di adeguarsi alle nuove disposizioni. “Chi non risponderà, verrà contattato nuovamente dai servizi scolastici e poi dai servizi sociali per capire i motivi di una mancata assunzione di responsabilità genitoriale”
Quanto al regolamento comunale Tassi ricorda alle esponenti Dem che “non c’entra nulla con quanto sta accadendo. Grazie alle nuove modalità di accesso siamo in grado di effettuare un maggiore controllo sul numero di chi potrebbe restare senza l’attivazione della mensa, avendo gli strumenti necessari per intervenire in caso di difficoltà economiche o sociali, ricordando che lo scandalo del debito di oltre 500mila euro sulle morosità non dipendeva da famiglie indigenti, ma da benestanti che sistematicamente non pagavano il servizio. Ora che il PD è al Governo, invito i loro rappresentanti a farsi carico attivamente della nostra proposta, il testo di legge è già pronto, per rimediare alle carenze legislative e dotando i Comuni delle risorse adeguate per gestire i servizi essenziali”.

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