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La matematica manda ko il gioco d’azzardo Conferenze-talk nelle scuole promosse dal SerD. I dati in provincia di Arezzo

Cinque conferenze interattive “talk” su “Matematica e Gioco d’Azzardo”, dedicate alle scuole superiori e gestite in modalità innovativa per spiegare in modo divertente cos’è la ludopatia. Le hanno organizzate il SerD di Arezzo e il Dipartimento Dipendenze della Asl Toscana sud per smontare in un’ora e mezzo le più diffuse credenze sul gioco d’azzardo, informando i giovani sulle reali possibilità di vincita dei diversi giochi, attraverso simulazioni e video. La matematica, insomma, manda ko il gioco d’azzardo. Saranno un migliaio, in tutta la settimana, gli studenti aretini coinvolti nelle conferenze-talk, con la speranza che si facciano portatori di informazioni anche nelle famiglie e tra gli amici.
L’appuntamento in Valdarno è per venerdì prossimo, alle 8.30, al Cinema Masaccio di San Giovanni.
“Dall’ultimo studio Edit del 2018 dell’Agenzia Regionale di Sanità – ha spiegato Marco Becattini responsabile del SerD – è emerso che il 7% degli studenti toscani tra i 14 e i 19 anni ha sviluppato un comportamento problematico con il gioco d’azzardo. D’altra parte, l’inizio del gioco d’azzardo in adolescenza è associato ad un alto rischio di sviluppare ludopatia in età adulta. Nell’aretino seguiamo oltre 200 persone e ogni anno nella nostra provincia vengono spesi ben 390 milioni nel gioco”.
Diversamente da altri comportamenti a rischio di dipendenza, il gioco d’azzardo è da sempre stato percepito come un’innocua forma di svago, dunque socialmente accettata. Nell’ultimo ventennio, grazie anche alla facilità di accesso per mezzo di Internet, tv digitale, telefonia fissa e mobile ha registrato una forte espansione, sia per numero di giochi esistenti sia per fruibilità e tra i giovani l’incidenza è più alta rispetto alla popolazione generale (5-6%). “Secondo quanto stimato nell’indagine 4 studenti su 10 riferiscono di aver giocato e circa il 70% di questi sono minorenni. Il coinvolgimento nei due generi appare significativamente diverso, la percentuale di ragazzi che gioca è quasi doppia rispetto a quella delle coetanee (53,4% vs 29,5%)” ha continuato Becattini.
Nella hit dei più gettonati il Gratta e Vinci resta al primo posto (66,1%), in particolar modo tra le femmine (82,7%), seguito dalle scommesse sportive (54,1%), in questo caso preferite dai maschi col 71%. A seguire il biliardo (o altro gioco di abilità) e le carte, rispettivamente con il 49% ed il 48%. Le ragazze sembrano essere attratte anche dai giochi praticati nei circoli ricreativi o nelle sale da gioco come il Bingo (o la Tombola) e dal Lotto e SuperEnalotto (rispettivamente 45% e 37% circa). Mentre i ragazzi mostrano un certo interesse anche per giocate sportive più caratteristiche delle ricevitorie e del gioco on-line, come Totocalcio e Totogol (37%).
“Consapevole che sia necessario un approccio integrato e sistematico alle problematicità connesse ad un abuso del gioco, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Arezzo da alcuni anni fa parte del Gruppo interistituzionale coordinato dal SerD con il compito di sensibilizzare le scuole secondarie ed implementare le varie azioni messe in campo per rafforzare le competenze di cittadinanza attiva e la cultura della legalità. Le molteplici azioni progettuali della scuola sono rivolte non certo a “demonizzare” nuove tecnologie come uso videogiochi, ormai parte del  linguaggio dei “nativi digitali”, ma a contrastare un loro “abuso” che porta ad avere il sopravvento su tante attività  sociali”, ha concluso Tiziana Giovenali dell’Ufficio scolastico provinciale.

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