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La vertenza Bekaert diventa romanzo corale nel libro “La fabbrica che non volle chiudere”

La vertenza Bekaert diventa un romanzo corale. Sarà in libreria da domani “La fabbrica che non volle chiudere” di Domenico Guarino e Daniele Calosi, edizioni Clichy. Attraverso la cronaca e le riflessioni dei protagonisti, si ripercorrono sentimenti, paure e speranze di chi si trova a vivere un incubo da giugno del 2018 quando all’improvviso la multinazionale Bekaert decise di chiudere lo stabilimento di Figline Valdarno licenziando i 318 lavoratori.
“Da quel momento – spiegano gli autori – ‘la Fabbrica’ diventa l’epicentro di una vera e propria epopea popolare che vede al centro la lotta degli operai e la solidarietà dell’intera comunità e il libro è il racconto di questa straordinaria storia di militanza, dignità ed impegno civile”.
“Una vicenda da ascoltare più che da leggere – ha affermato Daniele Calosi, segretario Fiom Firenze – che mette in luce l’assenza di una politica industriale per il Paese, di una classe imprenditoriale degna di questo nome e soprattutto l’assenza di protezione sociale dei lavoratori che, abbandonati al loro destino, provano persino a costruirsi da soli una soluzione” .
“Quel che appariva, con forza, sullo sfondo del racconto giornalistico – scrive nell’introduzione Domenico Guarino – era che con la Bekaert, insieme con i lavoratori della fabbrica, si era mossa un’intera comunità, la quale aveva assunto quella vicenda come simbolo di una Resistenza contemporanea ai meccanismi perversi della globalizzazione. Mi convinsi allora che la chiave fosse in questo, nel restituire cioé quel senso di pluralità ed insieme di drammaticità (nel significato più propriamente teatrale del termine) quasi epica che quella vicenda emanava. Il libro è appunto il tentativo di dare forma concreta a questa intuizione” .
A curare la prefazione il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e la postfazione la segretaria della Fiom nazionale, Francesca Re David.
“In un momento in cui la nostra storia, la storia delle lotte sociali e delle conquiste sindacali, tende a essere emarginata, a non fare più parte della cultura e del sentire profondo del Paese, è importante che la nostra organizzazione, il sindacato, si dedichi a lasciarne traccia” ha scritto Maurizio Landini.
Il libro sarà presentato a Figline il 29 Novembre alle 21 nei locali Spazio 92 di via Fiorentina.

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