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In tre anni aveva spacciato 4.000 dosi di droga. Arrestato dai Carabinieri di Levane

Era un vero e proprio professionista dello spaccio e operava anche in Valdarno, a Levane e Montevarchi. In tre anni, in base a quanto raccolto dalle forze dell’ordine, avrebbe “piazzato” 4.000 dosi di droga tra eroina, cocaina ed hashish. Si tratta di un disoccupato tunisino con alle spalle parecchi precedenti penali, vecchia conoscenza dei carabinieri del Valdarno Aretino.
I militari della Stazione di Levane lo hanno fermato e arrestato a Pisa dopo averlo rintracciato insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia pisana.
La sua attività criminosa era iniziata più di tre anni fa. Lo spacciatore seriale, residente nel livornese, si era infatti spostato per diversi mesi, da Giugno 2016 a Gennaio 2017 ad Arezzo e a Montevarchi, nonché nella frazione di Levane, dove nelle zone del centro storico e nelle vicinanze del cimitero cittadino si era reso responsabile di centinaia di episodi accertati di spaccio di droga, per altro delle tipologie più costose, ovvero eroina e cocaina ma anche hashish.
Lo straniero si era avvalso anche di due connazionali per svolgere le attività criminose. I Carabinieri avevano quindi avviato una lunga e scrupolosa indagine durata diversi mesi, al termine della quale erano stati individuati e deferiti tutti i soggetti appartenenti all’organizzazione criminale sottoposti poi a tre misure cautelari, eseguite ad inizio 2017, attraverso le quali erano stati arrestati gli spacciatori, tra cui il tunisino.
Nell’occasione, erano stati denunciati in stato di libertà anche 9 tossicodipendenti, accusati di favoreggiamento. Alla custodia cautelare in carcere, erano seguite, via via, misure meno afflittive, in ultimo l’obbligo di presentazione ai Carabinieri livornesi, dai quali il tunisino doveva recarsi tutti i giorni per apporre la propria firma.
I militari della Stazione di Levane, continuando a monitorare l’ambiente vicino allo spaccio degli stupefacenti, avevano però scoperto che l’uomo, nonostante l’obbligo di firma, era riuscito a ritornare diverse volte in Valdarno, in particolare da gennaio a maggio 2019: i Carabinieri avevano pertanto ripreso una serrata attività d’indagine, riuscendo a documentare, nuovamente, altri 300 episodi e di identificare più di 30 acquirenti.
Nello stesso tempo, il processo per i fatti risalenti al 2016/2017 aveva seguito il suo corso e, per l’extracomunitario, era arrivata una condanna definitiva a 5 anni e 6 mesi di reclusione ed al pagamento di 20.000 euro di multa, mentre per le nuove indagini del 2019, i Carabinieri della Stazione di Levane avevano richiesto ed ottenuto la misura della custodia cautelare in carcere.
Negli ultimi tempi però, il malvivente ha fatto perdere nuovamente le proprie tracce, violando così l’obbligo di firma che gli era stato imposto. Ma i militari levanesi non si sono persi d’animo e, nonostante il tunisino fosse rientrato nelle zone di Pisa e Livorno già dal maggio 2019, sono riusciti a studiarne le abitudini, scoprendo dove si fosse nascosto per sottrarsi alla condanna definitiva, rintracciandolo nelle zone di Pisa. Così, grazie anche grazie all’aiuto dei colleghi della Compagnia Carabinieri di Pisa, già comandati dall’attuale Comandante di Compagnia di San Giovanni Valdarno, i militari sono riusciti ad arrestarlo, notificandogli sia i 5 anni e 6 mesi divenuti definitivi, sia la nuova ordinanza di custodia cautelare per i fatti del 2019.
Il tunisino è stato pertanto tradotto presso il carcere “Don Bosco” di Pisa; in totale, le cessioni di stupefacente documentate tra i fatti del 2016/2017 e quelli del 2019 superano le 4.000.

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