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La prestigiosa sede di Palazzo Giustiniani per la presentazione dell’ultimo libro di Filippo Boni

Ieri pomeriggio, nello storico Palazzo Giustiniani di Roma è stato presentato il libro dello scrittore valdarnese Filippo Boni “L’Ultimo sopravvissuto di Cefalonia”, che racconta la straordinaria storia di Bruno Bertoldi, altoatesino ancora in vita sfuggito miracolosamente ai lager nazisti e ai gulag sovietici. Palazzo Giustiniani è uno degli edifici storici della capitale. Fu utilizzato da Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato come residenza ufficiale al posto del più impegnativo Palazzo del Quirinale, residenza prima dei Papi poi dei re d’Italia, e infine dei presidenti della repubblica.
Ma soprattutto vi fu firmata la Costituzione repubblicana il 27 dicembre 1947 da parte del Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, dal Presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini e dal Guardasigilli Giuseppe Grassi.
Insieme a Boni, ai suoi familiari e ai suoi amici, giunti a Roma con un pullman, erano presenti anche il sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, l’assessore Thomas Stagi e alcuni componenti del consiglio comunale. A fare gli onori di casa, nella Sala Zuccari, il senatore del Pd Dario Parrini, la senatrice Roberta Pinotti, ex Ministro della Difesa, il Procuratore De Paolis e Alessandro Marcucci, storico. Nel corso della presentazione c’è stato anche un collegamento telefonico con Bruno Bertoldi, protagonista assoluto della storia, prima dell’intervento finale del sindaco, che ha ricordato il tributo che Cavriglia ha pagato per gli orrori nazifascisti.
“È grazie alla trasmissione della memoria di storie come la sua che possiamo permettere a tanti ragazzi di acquisire maggiore consapevolezza e coscienza civile, per consegnare un’Italia diversa al nostro futuro – ha detto nel suo intervento Leonardo Degl’Innocenti o Sanni – . Qui, nella sede di Palazzo Giustiniani, al Senato, dove il 27 dicembre 1947 il Presidente della Repubblica Enrico De Nicola firmó la Costituzione Italiana, è stato commovente ricordare una pagina di storia fondamentale per la nostra vita, assieme a tanti nostri cittadini di Cavriglia e del Valdarno, tra cui Giampaolo Camici, che il 4 luglio 1944, mentre i nazisti massacravano suo babbo, era nel ventre di sua mamma.È stato un cerchio che si chiudeva, anche un omaggio drammatico ma bellissimo, ai nostri caduti”.
Roberta Pinotti, tra l’altro, è stata invitata il 4 luglio prossimo alle celebrazioni in programma a Cavriglia per ricordare quei terribili momenti.

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