Cerca
Close this search box.

San Giovanni celebra la Giornata della Memoria. Lunedì al Masaccio film sull’occupazione nazista di Parigi

Un film sulla Shoah, in particolare sull’occupazione nazista di Parigi e sul rastrellamento del Velodromo d’Inverno (foto in alto), la più grande retata di ebrei condotta in Francia durante la seconda guerra mondiale. E’ questo l’evento organizzato dal Comune di San Giovanni Valdarno in occasione della Giornata della Memoria, in programma il 27 gennaio. Lunedì sera, al teatro Masaccio, sarà proiettata questa pellicola del 2010 dal titolo “La chiave di Sara”, diretta da Gilles Paquet-Brenner, tratta dall’omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay e interpretata da Kristin Scott Thomas. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Valdarno Cinema Film Festival.
E’ un episodio, questo, poco conosciuto della Shoah. Gli arresti in massa furono compiuti dalla polizia francese nell’intera città di Parigi, il 16 e 17 luglio del 1942 e vennero arrestate 13.152 persone, imprigionate nel Vélodrome d’Hiver e nel campo di internamento di Dranc e poi trasportate con il treno ad Auschwitz per lo sterminio.
“La memoria di quanto è avvenuto nei campi di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale, con la deportazione e lo sterminio del popolo ebraico – ha detto Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno – rappresenta un dovere morale che riguarda, ogni giorno, ciascuno di noi, ma tanto più le Istituzioni che hanno la responsabilità di tenere vivo quel passato drammatico, di far conoscere quello che è accaduto, perché il ricordo non si affievolisca con il passare del tempo, oppure – che è cosa ben peggiore – per impedire che qualcuno possa avanzare una narrazione ed una interpretazione dei fatti storici ‘mistificata’, tali da alimentare il peggiore populismo revisionista”.
Il sindaco di San Giovanni ha poi ricordato una citazione di Primo Levi, che visse in prima persona l’esperienza dell’arresto, della deportazione e della prigionia nel campo di sterminio di Auschwitz: “Ogni uomo civile è tenuto a sapere che Auschwitz è esistito, e che cosa vi è stato perpetrato: se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.

Articoli correlati