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Cosa sono i bisogni educativi speciali e disturbi specifici di apprendimento. Ce ne parlano a “Pesci sugli Alberi”

“NON VORRESTI ESSERE UGUALE A TUTTI GLI ALTRI?
GUARDA CHE TUTTI GLI ALTRI NON SONO UGUALI”
(GIACOMO CUTRERA)

Oggi nel secondo articolo dello spazio “Pesci sugli Alberi” trattiamo in modo più approfondito le tematiche riguardanti i bisogni educativi speciali

Cosa sono i bisogni educativi speciali (BES) e i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)?

I BES sono i bisogni educativi speciali che riguardano gli studenti che nel corso della loro vita scolastica hanno necessità di un’attenzione speciale che può derivare da una certificazione di tipo medico oppure difficoltà permanenti o risolvibili con interventi specifici.
Possiamo dividerli in tre grandi aree:

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI tra i quali i DSA (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) e l’ADHD deficit di attenzione e iperattività, certificati dal Servizio Sanitario Nazionale o da specialisti privati. La scuola che riceve la diagnosi scrive per ogni studente un Piano Didattico Personalizzato e non c’è la figura dell’insegnate di sostegno.

DISABILITA’ MOTORIE E DISABILITA’COGNITIVE certificate dal Servizio Sanitario Nazionale che indicano la necessità dell’insegnante di sostegno e di un Piano Educativo Individualizzato (PEI)

DISTURBI LEGATI A FATTORI SOCIO-ECONOMICI, LINGUISTICI, CULTURALI come la conoscenza della lingua e della cultura italiana e alcune difficoltà di tipo comportamentale e relazionale. Le difficoltà possono essere messe in luce dalla scuola, che osserva lo studente ed esprime le sue considerazioni, o possono essere segnalate dai servizio sociali. Non è previsto l’insegnante di sostegno e la scuola si occupa della relazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP)

Potete approfondire l’area riguardante i DSA?

I DSA fanno parte dei disturbi evolutivi, e nonostante non si manifestino nello stesso modo e nello stesso tempo, possiamo riconoscerli attraverso dei segnali.
Ad esempio, in età prescolare potremo avere delle difficoltà nel riconoscere: destra-sinistra, difficoltà nell’orientarsi spazio-tempo, memorizzare e recuperare sequenze (giorni, mesi e anni) o difficoltà nell’allacciarsi le scarpe e bottoni.
Invece se parliamo dell’ambito scolastico possiamo trovare difficoltà:

NELLA LETTURA può confondere le lettere simili graficamente (m-n, b-d, p-q), leggere correttamente una parola all’inizio del testo ma leggerla in modo diverso alla fine, leggere la prima lettera di una parola e “tirare ad indovinare” la parola stessa o leggere lentamente.
Questi possibili campanelli di allarme potrebbero essere collegati alla DISLESSIA: disturbo specifico dell’apprendimento che riguarda la lettura.

• NELLA SCRITTURA può compiere errori ortografici, può fondere parole (LAPE- L’APE) può avere una grafia poco leggibile e usare in modo non corretto lo spazio sul foglio, commettere errori di copiatura dalla lavagna.
Questi possibili campanelli di allarme potrebbero essere collegati alla DISORTOGRAFIA per quanto riguarda gli errori ortografici quindi di scrittura in modo corretto e di DISGRAFIA per quanto riguarda la difficoltà di scrittura intesa come tratto fluido ed efficace.

NEL CALCOLO E NEI NUMERI può avere difficoltà nella scrittura dei numeri, fare confusione tra i simboli matematici e nella procedura delle espressioni e del calcolo in colonna e nonostante le capacità logiche avere difficoltà nella risoluzione dei problemi.

Questi possibili campanelli di allarme potrebbero essere collegati alla DISCALCULIA: il disturbo che riguarda le abilità del calcolo sia come componente dell’organizzazione numerica sia nelle procedure esecutive e del calcolo.

Una volta avuta la diagnosi o il riconoscimento BES, qual’è il passo successivo? 

La prima cosa da fare è far protocollare la diagnosi alla scuola, che poi redigerà un piano didattico personalizzato (PDP) che il genitore sarà chiamato a firmare. Fin dalla sua stesura la figura del tutor dovrebbe essere presente, in quanto qualificata nella lettura e comprensione della certificazione; può quindi attuare le scelte sugli strumenti compensativi e le misure dispensative più adatte ad ogni singolo studente.

Ma cosa sono le misure dispensative e gli strumenti compesativi? E perchè sono importanti? 

La legge 170/2010, riconoscendo i DSA assegna al sistema nazionale di istruzione il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate in modo che gli studenti possano raggiungere il suo successo formativo. Quindi richiama le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire “l’introduzione di strumenti compensativi, compresi mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, non che’ misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere”. Tra gli strumenti compensativi più noti ricordiamo: sintesi vocale, programmi di videoscrittura con correttore ortografico, calcolatrice, tabelle, formulari e mappe concettuali. Si precisa che tali strumenti non facilitano il compito di uno studente dal punto di vista cognitivo, ma lo sollevano dalle difficoltà proprie del disturbo dell’apprendimento. Tra le misure dispensative possiamo ricordare: lettura ad alta voce in classe, prendere appunti e imparare a memoria. Queste consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che risultano difficoltose a causa del disturbo e che non migliorano l’apprendimento.

Per quale motivo una famiglia dovrebbe rivolgersi alla vostra struttura? 

La legge – risponde Stefania –  è relativamente nuova ed è quindi necessaria più formazione e informazione sia per i genitori che per gli insegnanti. Spesso ci troviamo di fronte a genitori da un lato spaventati per una diagnosi DSA, che ribadiamo non è una malattia ma un disturbo neurobiologico, e dall’altra insegnati ancora forse troppo “ancorati” all’idea che si tratti solo della svogliatezza e della poca voglia di impegnarsi a scuola. C’è la poi la testimonianza della nostra Eleonora che ci racconta, come ad esempio, una famiglia si sia rivolta al loro spazio compiti con l’esigenza di far seguire il figlio con uno scarso rendimento scolastico. Preso in carico da noi abbiamo notato che non si trattava di scarso interesse verso lo studio; durante lo svolgimento dei compiti abbiamo rilevato che la maggior parte degli errori potevano rientrare in quei campanelli di allarme citati precedentemente. abbiamo subito avvertito la famiglia, che ha deciso di rivolgersi ai professionisti per una valutazione. Concluso l’iter diagnostico è stata rilasciata una certificazione che attestava la presenza di disturbi dell’apprendimento. A questo punto il ragazzo è stato seguito da noi con tutte le modalità necessarie nello svolgimento dei compiti e dell’apprendimento. Nel nostro ruolo come tutor gli obbiettivi sono: favorire attraverso un percorso la consapevolezza da parte degli studenti le loro caratteristiche, i loro punti di forza e gli strumenti e le strategie di cui hanno bisogno; aiutarli a pianificare e gestire il tempo di studio; trovare i metodi e le strategie per poter apprendere, sperimentando con quali strumenti compensativi si possono fare i compiti in modo più’ efficace; favorire l’autonomia dello studente e di conseguenza incrementare la sua autostima. Inoltre, ci teniamo a far presente l’importanza di costruire un rapporto continuativo e di collaborazione con le strutture scolastiche per favorire modalità di intervento comuni soprattutto orientate al raggiungimento del benessere dello studente.

TUTOR DSA STEFANIA ZANGHERI 3451615034

TUTOR DSA ELEONORA CELINDI 3384138513

EMAIL: info@pescisuglialberi.it

SITO INTERNET: http://www.pescisuglialberi.it

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