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Figline. “Idea Comune” dice no al nuovo stadio della Fiorentina a Le Borra: “proposta insensata”

L’associazione politico-culturale “Idea Comune” di Figline e Incisa Valdarno è intervenuta sull’ipotesi avanzata dalla sindaca Giulia Mugnai di costruire lo stadio della Fiorentina nel territorio comunale, in zona Le Borra. Una ipotesi che non trova concorde Idea Comune, per il quale sarebbe invece necessario pensare ad altre priorità, a partire dal centro storico.
“Lo stadio della Fiorentina – ha detto l’associazione – è una struttura che prevederà certamente il campo da calcio e le gradinate (coperte) ma anche un centro commerciale (ben oltre la Cittadella Viola), alberghi e forse anche altro, attualmente oggetto di trattativa. A ciò si aggiungerà la necessità di creare infrastrutture, cioè strade e parcheggi, dimensionati per accogliere 40.000 tifosi provenienti da tutta la Toscana, oltre agli ospiti.
La nuova struttura attirerebbe tutta la popolazione del Valdarno non solo durante gli eventi calcistici ma anche in altri giorni, soprattutto festivi, grazie al centro commerciale. Infine, ma non meno importante – ha proseguito Idea Comune – , il nostro territorio non ha aree già cementificate da destinare allo stadio e quindi, in barba a tutte le istanze ormai improrogabili di sostenibilità, tutela dell’ambiente, riduzione dell’inquinamento e stop al consumo del territorio, andremmo a edificare di nuovo in una zona verde. Infatti la prima idea della Sindaca è stata la zona Le Borra che, a nostro avviso, è il posto meno adatto per farci il nuovo Stadio”.
Insomma, per l’associazione si tratta di una idea non percorribile. “Prima di prendere decisioni dettate dalla mania di grandezza, che purtroppo già in passato hanno prodotto i loro effetti negativi con cui tuttora il nostro Comune deve fare i conti (vedi Lambruschini), lasciandosi suggestionare da chimeriche speranze – ha aggiunto – , vale la pena rimanere con i piedi per terra e analizzare alcune possibili conseguenze di tale eventuale opera, ossia: cementificazione di suolo inedificato, ovvero diminuzione del verde, peggior assorbimento delle acque, aumento del dissesto idrogeologico e dell’effetto serra; attraversamento di 40.000 mezzi di trasporto in un pomeriggio di Figline e Incisa, andata e ritorno, e cioè inquinamento dell’aria, mobilità congestionata e problemi di ordine pubblico; ulteriore svuotamento della vita (anche commerciale) nei centri storici. Noi non siamo per i no a prescidere – ha concluso l’associazione – , ma vorremmo che i nostri amministratori puntassero a far diventare il centro storico di Figline il più bello della Toscana e riqualificassero zone di degrado come Lagaccioni, investendo risorse anche aumentando i volumi solo laddove il territorio è già urbanizzato. Pertanto, la proposta dello stadio a Figline Incisa è totalmente insensata e ci fa capire il basso livello dei nostri amministratori, che inseguono il peggior populismo usando più la pancia della testa”.

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