Cerca
Close this search box.

Valdarno: “Rischio da coronavirus per il distretto della moda”. La preoccupazione di Confartigianato

Effetti collaterali negativi del coronavirus sull’economia valdarnese e in particolare sul settore tessile e abbigliamento che nel distretto del Valdarno aretino occupa circa 14 mila dipendenti in poco meno di 2 mila aziende artigiane.
Ad esprimere la preoccupazione per un comparto trainante per il comprensorio e che adesso si trova a fare i conti con il progressivo blocco dei mercati è il responsabile valdarnese di Confartigianato Arezzo, Maurizio Baldi. “Il nostro – spiega – è un distretto che opera nella manifattura: di fatto importiamo gran parte della materia prima e poi la riesportiamo lavorata con la grandissima qualità del made in Italy. In questo periodo sta diventano sempre più difficile non solo l’esportazione dei nostri prodotti, soprattutto verso tutta l’area importantissima del Sud-est asiatico, ma anche l’approvvigionamento dei materiali”.
Uno scenario che l’esponente dell’associazione di categoria non esita a definire ai limiti del drammatico: “All’impatto negativo diretto – prosegue – dovuto agli scambi in calo con il gigante asiatico, si somma quello indiretto legato al rallentamento dell’economia mondiale. Si fanno meno affari con la Cina ma pure con quei Paesi le cui economie vengono colpite dall’effetto virus. La misura del danno dipenderà ovviamente anche da quanto tempo ci vorrà per tornare alla normalità. Se il blocco del mercato in Cina dovesse prolungarsi fino a marzo o aprile le conseguenze per la moda saranno molto pesanti”.
“C’è da tenere poi presente che le stime di crescita per l’anno in corso erano già piuttosto deboli, una previsione pari allo 0,3% per la Toscana. Ora la mazzata del coronavirus peggiora la situazione – conclude Baldi – e molte imprese dei nostri distretti più impegnate sui mercati internazionali come appunto tessile e moda, rischiano di pagare un costo pesante dovuto al diffondersi del virus a livello globale”.

Articoli correlati