“Non basta lavorare, occorre andare e guardare con i propri occhi cosa succede nei territori” per questo anche oggi, il presidente della Regione Enrico Rossi ha voluto visitare, nel consueto giro nella sanità toscana che ormai da giorni alterna alle riunioni con le Direzioni delle Aziende Sanitarie per approntare il miglior assetto organizzativo, per prima l’RSA di Bucine,.
La struttura, dove si sono purtroppo già registrati 4 decessi di anziani ospiti, nei giorni scorsi è stata al centro di una serie di interventi per isolare i pazienti positivi del reparto cognitivo-comportamentale in un piano e lasciare negli altri due i degenti non covid per evitare l’estensione del contagio.
Il Governatore toscano ha quindi incontrato il team Usca (unità speciale di continuità assistenziale) di San Giovanni che già da una settimana è operativo per prendere in carico, in raccordo con le cure primarie, i pazienti positivi al domicilio “perché se l’Ospedale è fondamentale – ha affermato Rossi – e dev’essere organizzato al meglio, la battaglia si vince nel territorio con i medici di famiglia, i medici della continuità assistenziale e con gli infermieri, che devono essere tutti dotati dei necessari dispositivi”.
Il presidente si è poi spostato all’ospedale San Donato di Arezzo e, accompagnato dal Direttore Generale Antonio D’Urso, ha visitato il Pre-triage, il Pronto soccorso, le Sale operatorie allestite per eventuale estensione della terapia intensiva, l’area materno infantile Covid e tutta quella di espansione contigua alle malattie infettive.
Al San Donato ha voluto parlare con i professionisti per confrontarsi con loro sia sull’evoluzione del contagio: “Voglio, soprattutto, che chi lavora qui giorno e notte sappia che io ci sono. Che la Regione Toscana c’è. E voglio che i cittadini sappiano, che se loro sono a casa e si sforzano di rimanere a casa, lo fanno anche per tutti questi operatori della nostra sanità ”.
