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Visiere protettive e mascherine stampate in 3D. L’iniziativa solidale di Alessio Bigini

Mascherine stampate in 3D che non sostituiscono quelle regolarmente certificate FFP2/FFP3 ma che rappresentano comunque un dispositivo di emergenza e visiere protettive. Il tutto per scopi benefici. Il ricavato della vendita delle mascherine servirà ad alimentare una raccolta fondi per l’ospedale del Valdarno, mentre le visiere sono state donate alla Misericordia di San Giovanni, al 118, al pronto soccorso e alle tende della Gruccia. L’iniziativa solidale è stata lanciata dalla start up valdarnese Maker House Medical di Alessio Bigini, che ha deciso di mettere a disposizione mascherine protettive per chiunque ne faccia richiesta. “Stiamo realizzando molte cose – ha detto Bigini – come ad esempio mascherine stampate in 3D con filtro sostituibile, visiere protettive paraschizzi, valvole per contribuire al progetto della bresciana Isinnova. Si chiama EasyCovid19 e consente di trasformare le maschere da snorkeling Decathlon in maschere respiratorie CPAP.
Le mascherine sono attualmente uno dei DPI più ricercati pertanto, noi di Maker House Medical ci siamo messi a disposizione per realizzarne alcune attraverso le nostre stampanti 3D istituendo poi una raccolta fondi per l’Ospedale del Valdarno”. Bigini ha poi voluto fare una precisazione doverosa. “Questo tipo di maschera non può sostituire quelle regolarmente certificate FFP2/FFP3. E’ un dispositivo di emergenza che risulta essere più efficace di soluzioni ancora più “casalinghe” e che pertanto non può garantire l’alto livello di protezione che hanno le maschere certificate. I materiali con cui sono costituite le mascherine sono principalmente PLA, gomma e altre plastiche biodegradabili che pur di alta qualità potrebbero creare fastidi a soggetti allergici”.
Ci sono poi le visiere protettive. “sono composte da due parti, un archetto realizzato in materiale PETG (gentilmente fornito dall’azienda austriaca AprintaPro) sul quale viene fissato mediante 4 fori un foglio in PVC che ha lo scopo di creare una barriera fisica tra il paziente ed il volto del sanitario. I punti di forza – ha detto Bigini – sono la leggerezza e la comodità, infatti ogni visiera pesa poco più di 10g e risulta estremamente pratica durante lo svolgimento dei servizi.Negli scorsi giorni abbiamo donato le visiere protettive alla Misericordia di San Giovanni, al 118, al pronto soccorso e alle tende della Gruccia. Adesso abbiamo da consegnarle ad altre misericordie, ai comuni e ad altri enti pubblici”.

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