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La Cna di Arezzo: “Sconcertati. Acconciatori ed estetici possono già offrire garanzie di sicurezza”

“Acconciatori ed estetici possono già offrire tutte le garanzie necessarie a riaprire le loro attività nella massima sicurezza, rispettosi delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie”. A ribadirlo, a chiare note, la Cna di Arezzo, che si è detta sconcertata per l’ultima decisione del Governo, che in vista della fase 2
non ha fatto alcuna menzione circa una possibile data di riapertura delle imprese di acconciatura ed estetica. “L’ennesima dichiarazione in conferenza stampa del presidente del Consiglio, che lascia intendere uno slittamento del riavvio di tali attività a giugno, è intollerabile – ha tuonato l’associazione di categoria -. Rappresenta una condanna a morte per l’intero settore. Un settore che, con 135mila imprese e oltre 260mila addetti, partecipa in maniera determinante all’economia italiana, oltre a essere essenziale per garantire il benessere della popolazione. È incomprensibile come nei loro confronti ci sia una totale disattenzione da parte del Governo”.
La Cna ha quindi chiesto che acconciatori ed estetiste possano riprendere a breve la loro attività. “Il comparto, a tutela di clienti e dipendenti, può già offrire tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie.
Se il Governo ritiene che debbano essere definite ulteriori condizioni, che le definisca da subito per consentire di riaprire al più presto. Le imprese – ha aggiunto l’associazione di categoria – sono ormai allo stremo delle forze e le loro condizioni finanziarie sono così gravi da destare preoccupazione anche sul fronte della tenuta sociale di scelte scellerate come quella di una chiusura così prolungata. Non riusciranno a resistere ancora per molto. È quanto mai necessario che il Governo dia subito segnali chiari e risposte certe. La disperazione si sta trasformando in rivolta. Chiediamo al Governo di lanciare un messaggio immediato rassicurando le imprese sulla definizione di una prossima, e certa, riapertura”.

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