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La Confcommercio Valdarno scrive ai sindaci: “provvedimenti locali per sostenere imprese e posti di lavoro”

Gli imprenditori valdarnesi del terziario legati alla Confcommercio hanno scritto una lettera ai sindaci della vallata per chiedere in aiuto in termini di sostegno alle imprese e dei posti di lavoro. La mobilitazione del mondo del commercio è massima, per sopravvivere a questo periodo di stop forzato degli affari. “Abbiamo scritto a tutti i primi cittadini della vallata per chiedere che, in attesa che il Governo e la Regione stabiliscano ulteriori e più stringenti misure di sostegno al comparto, valutino alcuni provvedimenti locali per sostenere le imprese e i posti di lavoro”, hanno detto i due presidenti delle delegazioni valdarnesi di Confcommercio Federica Vannelli e Paolo Mantovani.
“Finora ci sono state molte promesse ma di aiuti concreti dallo Stato ne sono arrivati pochi: chiedevamo contributi a fondo perduto e invece ci hanno dato finanziamenti per indebitarci ancora di più, il bonus di 600 euro ancora molti di noi lo devono ricevere, così come la cassa integrazione i nostri dipendenti. E per fortuna che è stata concessa anche al nostro settore, che altrimenti ne sarebbe stato escluso”, hanno aggiunto i due rappresentanti di Confcommercio.
Nella lettera, inviata a doppia firma, si chiede nello specifico l’esonero totale dal pagamento di Cosap e Tosap, oltre alla concessione di spazio esterno gratuito per i pubblici esercizi; poi aiuti e incentivi fiscali per coprire il canone di locazione o le spese legate alle utenze, e l’esonero da Imu e Tari. Ma sono stati chiesti anche contributi per l’innovazione digitale, unico mezzo che resta a molte imprese per restare in contatto con i clienti, vendere e fare promozione. Sul fronte del turismo, poi, è stata sottolineata la necessità di predisporre fin da ora un progetto di rilancio e promozione del Valdarno.
“Siamo una destinazione “sicura”, lontano dalla grande folla, a contatto con la natura. Quando i viaggi riprenderanno, soprattutto se ci saranno incentivi per restare in Italia, potremo proporci come meta all’insegna della sostenibilità”. Mantovani e la Vannelli hanno ribadito che non è loro intenzione assistere impotenti alla lenta agonia delle attività. “Non c’è alcuna certezza sulla durata di questa terribile epidemia. Purtroppo neppure a giugno, probabilmente, il virus sarà sparito. Allora – hanno aggiunto – pensiamo sia meglio imparare a conviverci rispettando le regole necessarie. Nei nostri negozi siamo pronti a farlo. E poi che senso ha riaprire i servizi pubblici di treno e bus, riaprire le fabbriche con centinaia di operai, e al contempo impedire che lavori un negozio dove entrerebbero al massimo uno o due clienti per volta?”
Intanto, lunedì prossimo i commercianti valdarnesi aderiranno in massa alla mobilitazione lanciata da Confcommercio Toscana come azione di protesta. “Dalle alle ore 10.30 alle 13 riapriremo e illumineremo negozi, botteghe, bar e ristoranti, pur senza far entrare i clienti, per sollecitare il Governo ad anticipare il calendario di riaperture fissato dal premier Conte. Speriamo che il fine settimana porti consiglio al Governo e che si possano rivedere le date. Noi abbiamo bisogno di lavorare. Si calcola che se continua così il 20% delle aziende non riaprirà mai più, anche in Valdarno. Non possiamo permetterlo”.

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