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La Asl: “La Menarini ci metterà nella condizione di avere strumenti ancora più avanzati”. Frecciata alla Chiassai

Nei giorni scorsi la Asl Toscana Sud Est ha comunicato che il macchinario per effettuare i tamponi messo a punto dalla Menarini non ha superato le prove di validazione ed è stato bloccato in attesa dell’aggiornamento. L’azienda sanitaria ha illustrato, nel pomeriggio di oggi, alcuni sviluppi che vanno nell’ottica di una collaborazione a 360° tra l’azienda toscana e la Asl, che potrà contare su una strumentazione ancora più avanzata. Non è mancata poi una frecciata al sindaco di Montevarchi Chiassai Martini, che aveva polemizzato.
“In questa complessa e mai sperimentata fase di emergenza, la Asl Toscana sud est sta lavorando per sviluppare ogni sinergica azione utile a garantire la vita e la salute delle persone – ha spiegato il direttore generale Antonio D’Urso -. Come nel caso della Menarini, con la quale stiamo condividendo la soluzione per permettere una gestione della diagnosi Covid 19 ancora più avanzata. La logica è quella della collaborazione professionale e scientifica. I nostri esperti e quelli della Menarini stanno lavorando per permettere alla Asl Toscana di avere un protocollo diagnostico innovativo”.
La Menarini Diagnostics si è detta disponibile a proporre, come primo centro in Italia, “la fornitura dei controlli di qualità della piattaforma ed inoltre sottoporre alla valutazione della Asl un dispositivo con tecnica in fluorescenza e prelievo capillare, in grado di rilevare la presenza di anticorpi IgG e IgM Covid-19 entro 10 minuti. Su quest’ultima piattaforma, inoltre, è in fase di sviluppo e validazione una metodica volta a rilevare l’antigene Covid 19”.
L’azienda sanitaria ha spiegato che questa soluzione consentirà ai laboratori della Asl di essere un centro di eccellenza nella gestione dei pazienti Covid 19 e punto di riferimento per l’innovazione delle tecnologie utilizzate, “confermando così l’alta professionalità che gli operatori e i laboratori di analisi dell’Asl Toscana sud est hanno manifestato e continuano a dimostrare anche nel corso dell’emergenza Covid”.
La soluzione è stata accolta con grande soddisfazione dal direttore D’Urso. “Una proposta – ha detto – che assicura un aggiornamento della tecnica che viene implementata al fine di assicurare la massima affidabilità. Il dialogo tra noi e la Menarini conferma non solo la necessità, ma anche l’utilità di un confronto positivo alla ricerca di soluzioni che risolvano i problemi. Peccato che non tutti abbiano lo stesso atteggiamento di Asl TSE e Menarini”.
L’azienda sanitaria ha infatti letto con rammarico le dichiarazioni del sindaco di Montevarchi. “Silvia Chiassai Martini – spiega la Asl – ha affermato che “se questo macchinario prima va bene, poi non va bene e si mette in discussione l’efficacia di un mezzo ordinato dalla Regione stessa, siamo in balia del niente “. E per ulteriore chiarezza ha aggiunto riferendosi ai medici dell’ospedale: “parlate con loro e capite qual è la differenza tra l’avere un macchinario con una risposta immediata o continuare a far lavorare un cittadino o degli operatori per una settimana, nel migliore dei casi, per avere una risposta se è positivo o se negativo”.
“Noi capiamo benissimo quale sia la “differenza”, tanto che ci siamo immediatamente attivati con la Menarini – ha precisato l’azienda sanitaria -. Se verificare il perfetto funzionamento di un macchinario vuol dire “essere in balia del niente”, allora qual’è la soluzione: far finta che il problema non esista?”
“L’Asl Toscana sud est e la Menarini – ha concluso Antonio D’Urso – hanno dimostrato quale sia il metodo giusto: individuare il problema e risolverlo insieme. Altri pensano che il metodo giusto sia quello di scaricare sistematicamente le responsabilità su qualcun altro. Entrambi i metodi sono possibili. Il primo risponde agli interessi e al bisogno di salute dei cittadini. il secondo forse no”.

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